mercoledì 2 marzo 2011

ALLARME VERDE

Il "cratere" di Via Panama con lo scheletro di "Villa Todini" sullo sfondo



Il parco di Villa Ada, tra i più estesi e importanti di Roma, è storicamente nel mirino della speculazione. In una città assediata dal cemento e dai palazzinari, e in una regione in cui un noto immobiliarista, Roberto Carlino, è presidente addirittura della commissione ambiente, questo potrebbe essere quasi scontato, ma non certo normale o tollerabile.
Dalle misteriose recinzioni sorte lo scorso autunno in un'area, quelle delle ex Scuderie Reali, da tempo al centro di un controverso piano di riqualificazione, fino al sequestro di una villetta, ubicata all'interno del parco all'altezza di Via Panama e di proprietà dell'imprenditrice Luisa Todini, si assiste a uno stillicidio di notizie inquietanti. L'ultimo capitolo di questa triste saga è legato al cantiere, una specie di ground zero che si estende su 13 mila metri quadri, di un maxiparcheggio a due piani. Anch'esso, come l'ex rudere della Todini, su Via Panama e, ovviamente, irregolare. Tutto all'interno di Villa Ada. Per scavare quella sorta di cratere vulcanico che ora deturpa la zona e che tutti possono vedere, era stata a suo tempo sufficiente una semplice "dichiarazione di inizio attività", come se si trattasse di tirare su un tramezzo nel tinello di casa, e i sigilli erano arrivati, lo scorso 11 gennaio, dopo 11 mesi di lavori. A devastazione di verde pubblico, quindi, ultimata. Se, infine, a questo elenco aggiungiamo le voci di possibili speculazioni su Forte Antenne , secondo cui lo storico edificio militare interno alla Villa e posto sulla collina alla confluenza di Tevere e Aniene sarebbe destinato a diventare un resort di lusso o, in alternativa, una delle sedi della Luiss, il quadro, amaro, è completo.
Roma è la prima città d'Europa e tra le prime al mondo per verde pubblico, con il 68% del territorio ricoperto di parchi, pinete, giardini. Una ricchezza straordinaria e inestimabile, un tesoro da preservare per le future generazioni al pari di monumenti e musei. Speculare su un parco significa cancellare non solo una parte di storia della città, ma soprattutto contribuire a far peggiorare la qualità della vita dei suoi abitanti. E non va bene.


Altra immagine del cantiere sequestrato in via Panama



Lo scheletro della villetta sequestrata a Luisa Todini
a poca distanza dal cratere del maxiparcheggio


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