domenica 4 febbraio 2018

IL BORGO CHE CUSTODISCE L'EREDITÀ DEL POPOLO FALISCO


Forte Sangallo di Civita Castellana - Cortile interno

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Tra le forre e le rupi tufacee scavate dall'acqua e dall'uomo nei secoli, spiccano mura che abbracciano borghi suggestivi sorti in una terra dai colori intensi, figli dell'energia di antichi vulcani. Siamo nel nord del Lazio, in quell'angolo di Tuscia appena ad ovest della valle del Tevere, confine naturale con la Sabina. 
Qui, dove la via Amerina simboleggia il legame di arte, cultura e popoli tra Roma e l'Umbria si è creato nel tempo un mosaico unico di identità che vivono ancora oggi. Civita Castellana è la capitale dei Falisci, fiero popolo le cui origini si perdono nei meandri del mito e del passato, incrociando i destini di altre genti del tempo come Etruschi e Capenati, Veienti e Romani. Questi ultimi conquistatori della città nel 241 a.c.
Dopo molteplici vicissitudini che portarono all'affermazione della civitas come sede vescovile e terreno di scontro tra Impero e Papato, si giunge all'epoca dei Borgia, a cui si deve l'edificazione del simbolo del borgo: il forte Sangallo. Alla fine del '400 per volontà di Alessandro VI si inizia infatti a costruire un grande edificio che si svilupperà in seguito sia come fortezza militare sia come sontuoso palazzo rinascimentale. Gli artefici di questo capolavoro furono prima Sangallo il Vecchio e poi il Giovane, che concluse l'opera sotto Papa Giulio II nel 1513.

Museo Archeologico dell'Argo Falisco all'interno del Forte Sangallo di Civita Castellana - particolare di una biga falisca

Al primo piano dell'edificio è ospitato il museo Archeologico dell'Agro Falisco, la storia di questa terra. Imperdibile per bellezza e ricchezza la visita a Civita Castellana porta dal Forte alla Cattedrale romanica di S. Maria Maggiore, costruita sui resti di una chiesa più antica (VIII-IX sec.) di cui si conservano molti elementi altomedievali. La facciata è una perla realizzata dai Cosmati, famiglia di marmorari romani. L'interno subì modifiche nel XVIII secolo ma il connubio di generi crea un'atmosfera unica. 
Come quella che si respira tra i vicoli del paese, pittoreschi e tipici di quel luogo nato dal tufo e dalle rocce vulcaniche. Un territorio impareggiabile sotto il profilo paesaggistico e culturale. Una vetrina di bellezza che riserva infinite meraviglie. I borghi della via Amerina attendono gli animi che vogliono ascoltare il silenzio che narra le vicende della storia, assaporando le sfumature cangianti di luoghi unici. 


Cattedrale romanica di S. Maria Maggiore - Facciata