lunedì 23 settembre 2019

L'ARTE ALL'OMBRA DEL VULCANO


Alle pendici dell'Etna, costruita con le pietre nere del vulcano, Catania sorprende per l'enorme ricchezza artistico culturale del proprio centro storico. Già atterrando a Fontanarossa ci si rende conto di arrivare in un luogo unico. Stretta tra il mare e il gigante di fuoco la città è permeata del fascino di quest'angolo di Sicilia. Soprattutto si colora del tono cupo e onirico della pietra lavica.

Al castello Ursino fino al 3 novembre 2019 in mostra lo straordinario Kouros ritrovato: particolare statua greca con funzione votiva o funeraria di giovane nudo, diffusa nel periodo arcaico e classico, VII - IV secolo a.c.

Qui si comprende subito cosa debba essere il rispetto per la natura e la sua forza dirompente. Che non è mero fatalismo ma accettazione di ciò che non può essere contenuto. Da fenomeni sconvolgenti come eruzioni o terremoti l'uomo può solo trarre insegnamento, imparando dal dolore e riflettendo sulla propria natura. Per convivere al meglio con energie troppo più grandi in una terra meravigliosa proprio grazie a quelle energie. Le quali tuttavia non sempre sono distruttive. I paesaggi incantati tutt'attorno, figli di una natura rigogliosa e fertile, lo dimostrano.

Interno della chiesa di S.Benedetto, nello splendido scrigno barocco di Via Crociferi

E poi è come se la potenza degli elementi contagiasse l'uomo e lo spingesse a dar sfogo alla propria capacità di creare.Catania, infatti, fu rasa al suono dal terremoto del 1693, ma da quella tragedia si generò il fulgore della rinascita barocca del Settecento.
Si rischia si essere banali elencando tutti i molteplici luoghi di Catania meritevoli d'essere visitati. Forse la soluzione migliore è evidenziare ciò che più ha colpito il proprio sguardo.

Il coro della chiesa di S.Benedetto. Il profilo assomiglia a quello della prua di una nave.

Come lo stupefacente Teatro romano che emerge dagli edifici sorprendendo il visitatore con la sua imponenza. Realizzata tra il I e il IV secolo e perfettamente conservata, questa struttura è oggi un museo che accoglie il pubblico tra le tribune, che in origine potevano contenere 7 mila spettatori, e negli alti corridoi coperti a volta. In basso le acque del fiume Amenano, utilizzate in passato per i giochi d'acqua degli spettacoli, bagnano ancora il terreno. 

Chiesa di S.Benedetto, Particolare dell'interno con gli splendidi affreschi barocchi

A qualche centinaio di metri dal teatro il castello Ursino domina la città. Voluto da Federico II e costruito tra il 1239 e il 1250 è una delle rare testimonianze medievali della città. Solida struttura a pianta quadrata con quattro torri, dal 1934 ospita il museo civico con importanti raccolte settecentesche. In mostra fino al 3 novembre 2019 lo straordinario Kouros ritrovato: particolare statua greca con funzione votiva o funeraria di giovane nudo, diffusa nel periodo arcaico e classico, VII - IV secolo a.c. 

Il castello Ursino, voluto da Federico II ultimato nel 1250, è una delle rare testimonianze medievali della città di Catania.

Imperdibile anche il monastero di S.Benedetto nella monumentale via Crociferi, scrigno barocco di chiese e facciate. Eretto nel 1355 ma riedificato dopo il terremoto, fu completato nel 1763 dal Vaccarini. Nella Badia Grande la meravigliosa chiesa da visitare nel silenzio per rispettare le religiose che ancora abitano il luogo. Molti altri sono i tesori del Capoluogo etneo, da piazza Duomo a Palazzo Biscari, fino a S.Nicolò l'Arena con la sua ipnotica facciata incompiuta. Solo per citarne alcuni. 
Arte e cultura si sposano appieno con i sapori e i profumi di questa terra assolata e magica. All'ombra del vulcano. 

S.Nicolò l'Arena con la sua celebre facciata incompiuta.