martedì 8 luglio 2014

LA REGGIA CAPOLAVORO DELL'ARCHITETTURA CLASSICA

Villa Adriana, Canopo e Serapeo

 
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Un inno alla bellezza, un manifesto della grandezza e dell'arte degli antichi. Villa Adriana a Tivoli, alle porte di Roma, un tesoro di valore assoluto, tra i più importanti siti archeologici e culturali del nostro Paese, è stata dichiarata nel 1999 patrimonio dell'umanità. Un complesso grandioso realizzato su un'area di almeno 120 ettari dall'imperatore Adriano, che decise di spostare la propria residenza fuori da Roma in un territorio verde e ricco di acque, tra il 118 e 138 d.c.

Edificio con Tre Esedre

"Le fonti letterarie", si legge nel sito ufficiale, "ci tramandano che Adriano, personalità estremamente versatile, amò in particolar modo l’architettura, cui si dedicò personalmente; le caratteristiche dell’impianto della Villa, che si differenziano dalle consuetudini architettoniche dell’epoca, dimostrano fuori ogni dubbio questa sua partecipazione e competenza". Edifici residenziali, terme, ninfei, padiglioni, giardini, in un'alternanza armoniosa di forme e colori che riempiono l'animo ad ogni passo.

Grandi Terme

Tappa irrinunciabile lungo il percorso di conoscenza dell'antica Roma, Villa Adriana è uno tra i più splendenti gioielli ancora sopravvissuti all'oblio culturale che caratterizza l'Italia dei nostri giorni. Basta posare lo sguardo su ciò che l'uomo è stato in grado di fare appena oltre le reti che delimitano quei 40 ettari visitabili su oltre 120 di estensione totale. Colate di cemento a perdita d'occhio da ogni lato, un assedio tutt'altro che simbolico della stoltezza sulla sapienza, dell'avidità sull'equilibrio.

Canopo e Serapeo

Contemplare le bellezze di Villa Adriana significa dare forza a ciò che di importante ancora sopravvive attorno a noi. Perché il futuro, senza la luce del passato, semplicemente non esiste.


Edificio con pilastri dorici