mercoledì 27 novembre 2019

AI PIEDI DEL MONTE TAURO SPLENDE L'INCANTO ASSEDIATO




È un vero peccato che in certi periodi dell'anno questo luogo dallo splendore dirompente ma delicato venga soffocato da un turismo sempre più invasivo e caotico, che spazza gli eleganti vicoli come una valanga umana. Da Pasqua ad ottobre purtroppo non è possibile godere appieno delle meraviglie storiche, archeologiche, paesaggistiche di Taormina. Per il commercio il grande afflusso è indubbiamente positivo, anche se oltre un certo limite tutto ne risente. Anche gli affari.

Palazzo Duchi di Santo Stefano, perla trecentesca dell'arte gotica siciliana, con radici arabo normanne

Lasciando per un secondo da parte la confusione, che impedisce di godere della bellezza nell'unico modo possibile, ovvero con tranquillità, anche l'assalto in sé al luogo comporta controindicazioni: aumento abnorme dei prezzi, con relativo sfruttamento talvolta spudorato del turista e, per reazione, l'adozione di un atteggiamento prudente da parte di molti visitatori. Forse sarebbe meglio rispettare di più Taormina. Un po' tutti. Provare a limitare le presenze per rendere minimamente fruibili, con calma e decoro, i siti storici e culturali e al contempo monitorare gli eventuali eccessi da parte degli esercenti.

Palazzo Duchi di Santo Stefano, perla trecentesca dell'arte gotica siciliana, con radici arabo normanne

Detto questo è pleonastico sottolineare quanto le chiese e i palazzi, gli scorci mozzafiato del mare e dell'Etna, nonché profumi e colori che riempiono l'aria siano unici al mondo. Non si può non vedere Taormina almeno una volta nella vita. Un concetto che si potrebbe tranquillamente estendere a tutta la Sicilia del resto. Tappa irrinunciabile ai piedi del monte Tauro, che dà il nome alla cittadina, sicuramente il teatro greco: con la sua vista straordinaria sul mare e l'Etna fu eretto in epoca ellenistica (III sec. a.c.) e venne ricostruito in età romana, nel II secolo d.c.

Taormina regala scorci meravigliosi

Una speciale menzione meritano gli angoli più nascosti della famosa Taormina. Come Palazzo Duchi di Santo Stefano, un po' in disparte, quasi voglia nascondersi dal trambusto. Perla trecentesca dell'arte gotica siciliana, con radici arabo normanne, colpisce lo sguardo per il fregio ad intarsi in pietra lavica e bianca di Siracusa, senza dimenticare le incantevoli bifore semplici e trilobate. La magia ai piedi del monte Tauro attende gli amanti dello splendore. Da gustare con calma.