mercoledì 25 ottobre 2017

L'IMPONENTE MANIERO ABBRACCIA ROCCA SINIBALDA


Rocca Sinibalda (RI) e il suo castello, avvolti dal verde della Valle del Salto

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Svettante su un paesaggio verdeggiante e ameno in cui le infinite sfumature della natura disegnano capolavori sempre nuovi ed emozionanti, il castello Cesarini di Rocca Sinibalda, incantevole borgo del Reatino adagiato sui boschi color smeraldo della Valle del Turano, domina il borgo e il territorio tutt'attorno.
Magnifica e troneggiante, la struttura risale al 1084 ma fu ricostruita come fortezza a partire dal '500 per volere del Cardinale Alessandro Cesarini, che commissionò l'opera al genio del celebre architetto senese Baldassarre Peruzzi.
Riaperto dopo un lungo e complesso restauro, il castello è oggi visitabile in tutta la sua unicità. Caratterizzato da due solidi torrioni fiancheggianti il maschio a sperone aggettante, il maniero visibile a chilometri di distanza quasi in simbiosi con la natura rigogliosa della vallata, cela tesori artistici imperdibili.

Lo splendido paesaggio naturale dai bastioni del castello Cesarini di Rocca Sinibalda (RI)

La fortezza Cesarini avvolge il borgo delizioso di Rocca Sinibalda fondendosi con esso in un'unica creazione meravigliosa tra uomo e ambiente. Passeggiare lungo gli stretti viottoli nel nucleo centrale del borgo, tra le basse case appoggiate le une alle altre, fa sentire al viaggiatore profumi ed emozioni perdute nella modernità. Riscoprire il silenzio e la lentezza, dare alle cose il giusto tempo arricchisce e dà un senso ulteriore alla visita.  Un territorio ricco di bellezza per una visita che non si limiti alle specialità enogastronomiche della zona, pur eccelse, ma si spinga più in profondità per ammirare l'anima culturale e paesaggistica di uno degli angoli più affascinanti del Lazio.

Il cortile interno del Castello Cesarini di Rocca Sinibalda

martedì 10 ottobre 2017

ABRUZZO, MARE E MONTAGNA NELLO STESSO SGUARDO


Punta Aderci, il trabocco simbolo della riserva naturale a pochi chilometri da Vasto (CH)

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Il sole declina dietro le falesie di Punta Aderci illuminando al crepuscolo, con i propri ultimi raggi, il Trabocco che emerge dal mare a pochi metri dalla riva ciottolosa della riserva naturale. Pochi chilometri più a sud c'è Vasto, caratteristico paese della costa meridionale abruzzese in un'area ricca di splendore, racchiusa tra lo scorrere dei fiumi Trigno e Sinello. 
La parabola del grande astro però non è ancora conclusa e c'è tempo prima che cada la notte per scorgere la luce sui monti più ad ovest della costa dei Trabocchi, nell'interno della provincia di Chieti a poca distanza dal mare.

Tramonto su Punta Aderci e il suo Trabocco

Le gole di S.Martino, appena al di sopra dell'omonimo paese alle falde della Majella, distano neppure un'ora d'auto dalle onde della riviera. Maestosi bastioni che piovono verticali e pallidi sull'angusto accesso alla vallata. Una sottile nervatura levigata dal vento nel ventre della montagna, attraverso la quale un solo viaggiatore per volta può passare. Alcuni metri lungo il tortuoso sentiero avvolto dalla roccia che sembra incombere sul visitatore, prima che tutto si apra. 
Davanti agli occhi allora si svelano le antiche vestigia del Monastero di S. Martino in Valle, abbazia benedettina le cui orgini risalgono all'829 e la cui decadente e romantica bellezza viene esaltata dalla solennità del panorama selvaggio.
La grandezza del paesaggio in quest'angolo d'Abruzzo vive nella straordinaria varietà di scorci e luoghi che si esprime in uno spazio sorprendentemente ridotto. Tutto a portata di sguardo.


I resti del monastero benedettino di S.Martino in valle, nelle gole di S. Martino