lunedì 24 dicembre 2007

BUON NATALE


Buone feste da tutti noi

domenica 16 dicembre 2007

LUMSA NEWS BY NIGHT



Dopo un duro lavoro organizzativo si è tenuta, Sabato 15 Dicembre, la tanto agognata cena dei ragazzi "lumsa news". Nella splendida cornice di Trastevere, infatti, i partecipanti che hanno sfidato il freddo, la carenza di parcheggi e la tremenda ztl notturna hanno mangiato, bevuto (soprattutto) e riso fino a tarda notte. Il gossip l'ha fatta da padrone, ma si sono toccate anche tematiche di stretta attualità come quella legata al vestito provocante di Annamaria e quello da gala di Lorenzo che, tuttavia, ha pagato lo scotto di una scarsa protezione dal gelo... Ilario mattatore, con battute "irresistibili" che hanno coinvolto la compagnia e apprezzamenti romantici sulle fanciulle presenti, con particolare attenzione a Valentina e Chiara. Una serata frizzante, insomma, che ha avuto inizio al Ristorante "Il Miraggio" e si è conclusa nel vicino ( anche perchè se fosse stato distante Lorenzo non sarebbe sopravvissuto...) "Caffè della Scala", nel cuore del quartiere.

Un riconoscimento finale a tutti i commensali ( in ordine sparso): Monia, Marianna, Alfonso, Ilario, Valentina, Chiara, Lorenzo, Annamaria, Silvia, Andrea (Pego) e Marco ( autocitazione...).

domenica 25 novembre 2007

VETERO FEMMINISMO D'ACCATTO

Sguaiate

Avrebbe potuto e dovuto essere una manifestazione seria, legata a tematiche importanti e strettamente attuali. Più sicurezza e norme stringenti contro la violenza, domestica e non, che colpisce le donne nel nostro Paese. Ebbene, così non è stato. Ne è invece scaturita una specie di baracconata patetica, tra slogan stantii e simbologie volgari, che nulla di propositivo ha portato alla causa. Si sono viste signore attempate rispolverare nostalgiche i vestiti del '68 che fu, noncuranti delle 50 ( come minimo ) primavere e della dignità personale. Striscioni deliranti contro il "patriarcato" e "l'oppressione familiare" sorretti con un'imperturbabilità scioccante, come se non fossero trascorse più di tre decadi dalla grande illusione. Da quel sonno della ragione che ha creato e continua ancora oggi a creare i mostri della nostra società. Una falsa libertà che si è fatta licenza egoistica e solitudine alienata, distruggendo alla radice le fondamenta del concetto stesso di famiglia. Se oggi, ad esempio, ci troviamo alle prese con "figli padroni e genitori incapaci di educare", come denunciato dall'ultimo rapporto Eurispes-Telefono Azzurro, ovvero con donne top manager ( qualunque cosa quest'espressione inquietante significhi...) che si svegliano una mattina a quarant'anni accorgendosi di non bastare a sè stesse, al di là dei traguardi lavorativi più o meno gratificanti, lo dobbiamo anche allo sbandamento di quei tempi. E' stato grottesco assistere, poi, all'esclusione dell'odiato "maschio" dal corteo, come se non esistessero padri, fratelli, fidanzati e mariti preoccupati e desiderosi di tranquillità, esattamente come le dolci fanciulle urlanti.

Un'occasione sprecata, un pomeriggio squallido. Se avessero speso il sabato con i propri cari sarebbe stato meglio. O forse a casa non avevano nessuno...

sabato 24 novembre 2007

ANTI-SARKO, SCONTRI A PARIGI



La Sorbona, celebre università Parigina, è stata chiusa lo scorso venerdì dopo violenti tafferugli tra studenti. Due gruppi contrapposti: quello costituito da chi protestava contro il progetto di riforma dei regimi speciali di pensione, voluto da Nicolas Sarkozy e quello di chi, invece, voleva raggiungere le aule per seguire le lezioni. In un comunicato diffuso dall’amministrazione dell'ateneo si spiega che un gruppo di studenti ha fatto ricorso alla forza per bloccare uno degli ingressi dell’Università e impedire l’accesso a quanti volevano seguire i corsi. “La libertà di studio non è garantita e la sicurezza delle persone nemmeno", si legge nella nota diffusa dal rettorato. Di conseguenza, dopo avere informato i presidi delle facoltà interessate, è stata presa la decisione di chiudere la Sorbona fino alla mattina di lunedì 26 novembre”.



SCRITTE ZONA VESCOVIO



Il mio video

martedì 13 novembre 2007

SE QUESTO E' UNO SPORT...



La tragica e insensata morte di Gabriele non c'entra niente con quanto accaduto dopo. L'assedio alle caserme e le devastazioni premeditate scatenate dai forsennati delle curve, rientrano in una logica puramente delinquenziale che esula dal dolore di una perdita umana. Nessuno, di coloro che hanno tenuto in ostaggio l'area antistante l'Olimpico di Roma per ore, domenica sera, conosceva il ragazzo della Balduina scomparso in una mattina di novembre come tante altre. Non lo conoscevano perchè, altrimenti , sarebbero stati travolti e svuotati dal dolore e non avrebbero avuto le forze fisiche di fare alcunchè. Che senso avrebbe avuto, ormai. Dall'altra parte c'è Luigi, un poliziotto di 31 anni, sposato e padre di due bambini piccoli, che ha commesso un errore terribile. Cinque minuti di follia che lo segneranno per tutta la vita, al di là dei tribunali. Voleva sparare alle gomme di un'auto che stava scappando, Luigi, dopo che gli occupanti avevano partecipato ad una breve zuffa nel parcheggio di un autogrill sull'A1, per motivi tanto ridicoli che verrebbe voglia di urlare . Non c'era ragione di estrarre la pistola e fare fuoco, bastava chiamare i colleghi per organizzare un posto di blocco poco più avanti, dopo il casello della città toscana. Li avrebbero presi loro, i teppistelli dell'Autogrill e non sarebbe successo nulla. Gabriele sarebbe tornato a casa e avrebbe vissuto. Purtroppo così non è stato e quel proiettile maledetto sparato ad altezza d'uomo ha superato indenne guard rail e reti metalliche; ha percorso 70 metri prima di centrare Gabriele al collo, nel sonno. Un incubo da cui non si è più svegliato.

L'avvocato della famiglia Sandri chiederà l'incriminazione per dolo eventuale, ho sentito. Una sfumatura legale che significa un pò meno dell'omicidio volontario, ma poco. Ebbene, spero che a Luigi venga contestata solo la colpa, perchè non voleva e non è giusto distruggere una seconda famiglia solo per placare la furia belluina di criminali comuni che tutto possono solo perchè lo Stato non esiste e si piega vilmente per indolenza e incapacità. Nulla restituirà Gabriele ai suoi cari, tantomeno una vendetta politically correct su un uomo che ha sbagliato. Lo Stato, se vuole, aspetti il prossimo Raciti.



sabato 10 novembre 2007

DEGRADO E RESPONSABILITA'



I tragici fatti di Tor di Quinto hanno gettato un fascio di luce su una realtà a molti sconosciuta, quella delle favelas romane nate negli ultimi anni nell'indifferenza. La politica ha discusso e continua a discutere del problema spesso in modo strumentale, mentre i cittadini si attendono concretezza. Sarebbe banale da parte mia sottolineare lo sdegno di fronte a quanto accaduto e preferisco citare le parole di un ex ufficiale delle Forze dell'Ordine che ha vissuto sulla propria pelle le inadeguatezze e le inadempienze di chi avrebbe dovuto analizzare approfonditamente e per tempo la questione legata all'ingresso della Romania nella UE e non lo ha fatto appieno. Al di là di qualsivoglia retorica.



Le parole di Ennio Di Francesco, già ufficiale dei carabinieri e dirigente della Polizia di Stato, promotore del movimento democratico di polizia è in “pensione anticipata d’ufficio”. Un recente decreto legislativo infatti, come scritto nel post, ha messo in “pensione anticipata obbligatoria” (si badi bene, non a domanda) centinaia di funzionari di polizia con un prezioso bagaglio di esperienze nella lotta a terrorismo, criminalità diffusa e organizzata a livello nazionale e internazionale, emigrazione clandestina, droga, riciclaggio... Sui mezzi esigui a disposizione di Polizia e Carabinieri molto già si sa. In un contesto simile è difficile avere fiducia...




Un'intervista alla giornalista Rula Jebreal sul tema della sicurezza

venerdì 26 ottobre 2007

Altra economia



Nell'economia globale ai piccoli produttori operanti in aree disagiate, in special modo nel sud del Mondo, viene pagato non più del 3/5% del valore finale della merce. nel contesto del commercio equo e solidale, invece, il prezzo pagato sale fino al 25/30% del valore finale. un prezzo giusto che ridà dignità al lavoro e garantisce al consumatore merce di qualità. Molte associazioni, come Fairtrade Italia, mettono in contatto le cooperative di piccoli agricoltori del sud del Mondo con le aziende che decidono di investire nell'equo e solidale e si impegnano, con i propri marchi, ad assicurare la genuinità dei prodotti acquistati. Tale sistema alternativo ci indica che la strada di uno sviluppo sostenibile da parte dei Paesi più svantaggiati non è un'utopia.