lunedì 6 agosto 2018

LE SCULTURE MAGICHE CHE POPOLANO IL BOSCO SACRO


L'orco, uno dei simboli del Bosco Sacro di Bomarzo.


Misteri ed enigmi di pietra avvolti nella natura selvaggia del bosco incantato di Bomarzo, suggestivo borgo nella terra del tufo in provincia di Viterbo. La Tuscia laziale, i cui paesaggi ameni e unici sorprendono sempre il visitatore che sa riconoscere la bellezza e ne ama la grandezza poetica, non esaurisce mai i propri tesori d'arte e storia. Il Sacro Bosco, comunemente noto come Parco dei Mostri, è un luogo di magia e favola con le sue sculture inquietanti e fascinose al contempo.

La Casa pendente disorienta e confonde, ma non si potrà fare a meno di ammirarla


Un complesso ideato dal principe Pier Francesco Orsini nel 1552 e realizzato dal genio visionario di Pirro Liborio che scolpì giganteschi massi ricavandone figure oniriche e surreali. Creature plasmate nella roccia e rese ancor più evocative dal contesto naturale in cui si inseriscono.
Il percorso si snoda infatti in un'area collinare verdeggiante dove spiccano le imponenti opere d'arte di Liborio. Gli alberi e le piante sembrano dialogare con le rocce scolpite evidenziandone la potenza immaginifica. Animali mitologici e figure umane spaventose e grottesche sembrano nascere direttamente dal terreno, traendo nutrimento dalla vegetazione alla stregua di frutti da cogliere.
Un sito unico che si differenzia dai classici giardini all'italiana rinascimentali e che merita d'essere contemplato assieme alle sue sculture i cui criteri di realizzazione sfuggono ancora oggi anche ai più appassionati studiosi. Le opere infatti sono accompagnate da didascalie criptiche che alimentano l'aura di arcano dominante come un incantesimo sull'intero luogo.
Il Parco dei Mostri è lì che attende con la propria ermetica maestosità le persone curiose il cui animo sarà rapito dalle emozioni che i massi scolpiti dalla fantasia e dal sogno riescono a suscitare dopo secoli.  


Il Proteo Glauco attende il visitatore tra le fronde verdeggianti