venerdì 21 marzo 2014

LE FIGLIE DEL SENATORE, MARTIRI ALL'ALBA DEL CRISTIANESIMO


Basilica di Santa Pudenziana - cupola con affreschi del Pomarancio

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Nascoste dall'imponente sagoma di S. Maria Maggiore che domina la scena e monopolizza l'attenzione dei turisti, protette dalla quiete dei vicoli limitrofi alla grande basilica maggiore, le mura di S. Prassede e S. Pudenziana si ergono a testimonianza del martirio subito dalle due sorelle, figlie del senatore Pudente. Una famiglia convertita, secondo la leggenda, dallo stesso apostolo Pietro, che avrebbe dimorato sette anni nella domus dell'amico senatore.

Basilica di Santa Pudenziana - Il mosaico dell'abside, raffigurante Cristo circondato dagli apostoli

Questa storia, che si perde tra le pieghe del tempo, nei primi anni del Cristianesimo, ci racconta che l'attuale chiesa di S. Pudenziana, che prende il nome del senatore Pudente, appunto, considerata per secoli la chiesa più antica di Roma, sorgerebbe proprio sulle fondamenta della casa dove dimorò l'apostolo Pietro. Le ricerche compiute smentirebbero tale versione, sostenendo che i resti ritrovati 9 metri sotto l'attuale chiesa si riferirebbero alle antiche Terme di Novato del II secolo, cent'anni dopo l'arrivo a Roma dell'apostolo. Ma credere alla prima versione è indubbiamente più affascinante. Il corpo attuale di S. Pudenziana, sorta nel V secolo, è frutto di restauri risalenti al XVI secolo, tre secoli dopo la costruzione del campanile, del XIII secolo.

Basilica di Santa Pudenziana - interno, particolare antica struttura

Qualche centinaio di metri più a sud, invece, accessibile da un ingresso laterale anonimo che dissimula le incredibili bellezze racchiuse all'interno, si schiude alla vista la chiesa di S. Prassede, sorella di Pudenziana e figlia di Pudente. Anch'essa fu martirizzata nel I secolo assieme ai familiari i cui corpi vennero dapprima deposti nelle Catacombe di S. Priscilla.

Santa Prassede - cappella s. Zenone

La chiesa, il cui titolus Praexidis, una lapide del 491 sita nelle vicinanze di S. Maria Maggiore, testimonia le origini antichissime del luogo. Tale titulus sorse nella casa di proprietà di Prassede, che soleva nascondervi i cristiani perseguitati. L'edificio sacro attuale sorse nell'817 grazie a Papa Pasquale I, che rinnovò l'antica chiesa fatiscente e portò nel nuovo luogo di culto le spoglie dei martiri ancora deposte nelle Catacombe site lungo la via Salaria.

Santa Prassede - cappella s. Zenone

All'ombra dell'imponente basilica maggiore, quindi, brillano umili due inestimabili perle, testimoni dei primi anni del Cristianesimo. Due voci che parlano ancora oggi all'uomo di storia, cultura e spiritualità.


Santa Prassede - mosaici absidali