giovedì 6 febbraio 2020

ZGORZELEC-GORLITZ, UNA CITTÀ DUE NAZIONI

Panoramica delle due sponde del Nysa-Neiße dal ponte che collega Zgorzelec ( Bassa Slesia, Polonia) a Gorlitz (Sassonia, Germania). A sinistra della foto la Peterskirche di Gorlitz, a destra la parte polacca della città.

L'immagine ricorda vecchie pellicole di spionaggio: serata fredda e piovigginosa, silenzio e non un'anima in giro. Un ponte che unisce le sponde di un fiume, lingua d'acqua che rappresenta il confine tra due Paesi. Ma non ci sono prigionieri da scambiare armi in pugno, scrutando il buio attorno con paura. C'è solo una quieta e deliziosa cittadina con una doppia versione di sé. Zgorzelec ad est, Polonia. Gorlitz ad ovest, Germania. In mezzo scorre il Nysa, Neiße in tedesco. Senza dimenticare la traduzione ceca degli stessi luoghi, dato che la Boemia dista poche decine di minuti d'auto. Il corso d'acqua segna anche il termine, e l'inizio, del territorio di due regioni: la Sassonia ad occidente e la Bassa Slesia ad oriente.

L'Altstadtbrucke dal lato di Gorlitz, guardando verso Zgorzelec, in una serata fredda e piovigginosa.

In un caso come questo è impossibile non pensare a quanto un confine possa essere incredibilmente romantico. Malinconico se vogliamo. Ma pregno di emozione. Susseguirsi perenne di addio e benvenuto. La curiosità che suscita poi la vicinanza secolare tra culture diverse, ma caratterizzate dalla comune eredità europea, è irresistibile. Finchè tale eredità sopravvivrà, ma questa è un'altra storia.
I colori delle differenti bandiere si guardano da una riva all'altra, dipinti su paletti che punteggiano le due sponde come piccoli soldati disarmati. Non c'è minaccia né contrapposizione. Solo testimonianza del proprio essere, nel rispetto dell'altrui peculiarità.

Due paletti dipinti con i colori delle bandiere si guardano da una sponda all'altra del Nysa-Neiße. Ve ne sono moltissimi lungo tutto il corso del fiume che costituisce il confine tra Polonia e Germania.

Potrebbe bastare la forza simbolica del confine liquido per visitare Zgorzelec-Gorlitz, ma non mancano ulteriori spunti. Il lungofiume merita passeggiate contemplative, nel verde che nobilita entrambe le rive. Dal lato polacco i locali tipici sono invitanti. Così come i siti storici: il Lausitzer Museum e la splendida Dom Kultury, la casa della cultura.
 
La casa della cultura di Zgorzelec

La casa della cultura di Zgorzelec, particolare dell'interno

Il versante tedesco della città è più antico e ospita diverse mete culturali. Dalla Peterskirche allo Schlesisches Museum, che narra della storia della regione. Come anche il Kaisertrutz, Kulturhistorisches Museum, in cui il visitatore viene condotto in un viaggio circolare, come le sale della torre che ospita il sito, nella storia della Lusazia dalla fine dell'ultima glaciazione all'arte contemporanea. 
 
Kaisertrutz, Kulturhistorisches Museum. Sguardo alla struttura interna

Nota particolare merita la Barockhaus, antica dimora della Upper Lusatian Society of Sciences ma soprattutto la loggia massonica Zur Gekronten Schlange (al serpente coronato). Al secondo piano del meraviglioso edificio è possibile imbattersi in una cupa sala dominata dal ritratto di Karl Gottlob Von Anton, fondatore e Gran Maestro della loggia. In quella stanza, ricca di oggetti e reperti, gli iniziati attendevano prima di prestare giuramento alla fratellanza.
Poi, più avanti nello stesso palazzo, la straordinaria biblioteca dell'Ordine, con oltre 130 mila volumi. Storia e cultura abbracciano così il fascino dell'enigma, in quest'angolo d'Europa da conoscere e gustare. Con un occhio al romanticismo che lo scorrere del fiume porta con sé.

Barockhaus, secondo piano del museo. Ritratto di Karl Gottlob Von Anton, fondatore e Gran Maestro della loggia Zur Gekronten Schlange (al serpente coronato)

Barockhaus, secondo piano del museo. Particolare del ritratto di Karl Gottlob Von Anton, fondatore e Gran Maestro della loggia Zur Gekronten Schlange (al serpente coronato).

Barockhaus, secondo piano del museo. Una parte della grande biblioteca della Upper Lusatian Society of Sciences. Oltre 130 mila volumi