mercoledì 10 gennaio 2018

BRONZI DORATI E ANTICHI MONASTERI, GLI INFINITI TESORI DELLE MARCHE





Girovagando tra i pendii accoglienti delle candide colline marchigiane si incontra il silenzio nei colori di una terra incantata, in cui ogni luogo costituisce una scoperta. Al confine tra le Province di Ancona e Pesaro Urbino, all'interno del territorio di quest'ultima, si trovano due simboli di quell'Italia d'infinita storia e bellezza in cui viviamo.
Perle tanto meritevoli d'essere conosciute quanto, purtroppo, poco note al grande pubblico di turisti che in ogni periodo dell'anno visitano questa parte della Penisola.
I Bronzi Dorati da Cartoceto, esposti nel Museo Civico di Pergola, grazioso centro dell'entroterra pesarese, e il monastero Camaldolese di Fonte Avellana, a pochi chilometri di distanza verso sud, sono gioielli paesaggistici e storici da ammirare. Capolavori dell'uomo che vivono nella natura. Arte e paesaggio uniti in un abbraccio che forma l'identità di una terra.
Il gruppo noto come "Bronzi dorati da Cartoceto di Pergola" è uno dei pochi grandi complessi scultorei equestri dell'antichità giunti fino a noi. Paragonabili per imponenza e importanza solo ai cosiddetti "Cavalli di S. Marco" di Venezia o al Marco Aurelio dei Musei Capitolini di Roma.
La grande scultura di bronzo era molto amata nel mondo antico per la robustezza con cui essa sfidava il tempo. Una fiducia ben riposta se pensiamo che solo per colpa dell'uomo molte di queste creazioni non sono sopravvissute ai secoli. Il valore del metallo, infatti, sempre scarsamente disponibile almeno fino all'arrivo del rame dal Nuovo Mondo, fecero sì che non solo la furia iconoclasta cristiana e islamica, le guerre e i saccheggi, ma anche, e soprattutto, il quotidiano bisogno divorasse questi magnifici tesori.
Non a caso la maggior parte di questi reperti sopravvissuti sono quelli precedentemente interrati e nascosti così alle brame umane.

Il caleidoscopio di colori autunnali delle colline attorno al monastero di Fonte Avellana

Il monastero di Santa Croce a Fonte Avellana, pochi chilometri a sud di Pergola sempre nel territorio della Provincia di Pesaro Urbino, è situato alle pendici verdeggianti del Monte Catria, a 700 metri d'altezza. Le sue origini si collocano alla fine del X secolo, intorno al 980, quando alcuni eremiti scelsero di costruire le prime celle di quello che successivamente sarebbe divenuto l'attuale luogo sacro. La spiritualità di questi uomini fu influenzata da S. Romualdo da Ravenna, padre della congragazione benedettina camaldolese.
Un sogno di sfumature e profumi, pace e poesia che si respira contemplando scorci splendidi in connubio con la natura, riscoprendo l'importanza della preservazione di ciò che è nobile. 
Due siti unici, due doni del passato che vivono nel presente ricordando all'uomo d'oggi, spresso solo e sradicato, quanto siano importanti le radici per trarre nutrimento per la propria anima.

Per maggiori informazioni sulle bellezze paesaggistiche, storiche e culturali della Regione Marche consultare il sito ufficiale di Marche Turismo e il Blog Destinazione Marche


Veduta del Monastero camaldolese della Santa Croce di Fonte Avellana (X secolo), incastonato nel paesaggio unico dell'entroterra marchigiano.