martedì 20 novembre 2012

LA DONAZIONE, ORLANDO E SATURNO

Anfiteatro romano, risalente al I secolo a.c., scavato nel vivo di una collina tufacea.
Il monumento più importante della città.



Attraversata dalla via Francigena, cammino percorso per secoli dai pellegrini diretti ai luoghi santi della cristianità, e circondata da un paesaggio senza tempo nel cuore della Tuscia viterbese, l'antichissima città di Sutri si mostra ai visitatori sul suo costone tufaceo e nei suoi millenni di storia, combattuta tra leggenda e realtà.

Mitreo - Chiesa della Madonna del Parto - Ipogeo formato da tre tombe etrusche unite e adibite al culto del Dio Mitra. Successivamente trasformato in chiesa cristiana e dedicato all'Arcangelo Michele e al culto della Madonna.

Ritrovamenti archeologici recenti sottolineano come le origini del borgo affondino le radici nell'età del bronzo, X secolo avanti Cristo. Poi gli Etruschi e la conquista Romana, fino alla caduta dell'Impero e alla penetrazione del Cristianesimo. Contesa per lungo tempo tra il V e il VII secolo tra Bizantini e Longobardi, nel 728 fu donata dal re di questi, Liutprando, a Papa Gregorio II.

Cattedrale di S. Maria Assunta. Cripta Longobarda

Questo episodio, passato alla storia come "la donazione di Sutri", viene considerato d'altissimo valore simbolico, e pur rimanendo acceso il dibattito sulle questioni storiografiche relative alla nascita di uno Stato della Chiesa e del potere temporale del papato, in molti hanno sostenuto essere stato proprio questo il primo vero atto formale per l'istituzione delle Terre di San Pietro, considerata la controversa diatriba relativa all'autenticità della più celebre e antecedente "donazione di Costantino", messa in discussione già nel XV secolo da Lorenzo Valla.

Cattedrale di S. Maria Assunta. Cripta Longobarda

Non meno ricco di fascino, rispetto a quello storico e archeologico, è l'approccio epico alle origini dell'antica Sutrium. La leggenda vuole, infatti, che questa sia stata fondata da Saturno, Dio romano dell'agricoltura e simbolo di abbondanza, dal cui nome etrusco, Sutrinas, si pensa derivi il nome della città. Nello stemma cittadino, poi, appare la divinità a cavallo che, deposta la spada, innalza un fascio di spighe di grano. Senza dimenticare la figura di Orlando, nato secondo il mito in una piccola grotta a un chilomentro dalla cittadina laziale.

La piazza del Comune di Sutri

Dall'imponente anfiteatro romano al Mitreo, uniti nel verde del parco naturale ai piedi della collina su cui sorge la città, fino alla Cattedrale, con la sua meravigliosa cripta longobarda, e al Museo del Patrimonium, che ospita temporaneamente il celebre Efebo, statua bronzea risalente al I secolo dopo Cristo, ritrovata a pochi passi dal centro di Sutri nel novembre 1912. 

Uno scrigno pieno di gioielli d'ogni epoca. Inestimabili e irrinunciabili. Sutri, una delle perle della Tuscia, esige d'essere ammirata. E lo merita, anche perchè ricambia l'attenzione di chi la visita con arricchimento culturale e spirituale.


 L'Efebo di Sutri, esposto al Museo del Patrimonium