martedì 6 maggio 2008

FIGLI DEL NULLA

fiori sul luogo in cui è stato picchiato a morte Nicola Tommasoli
( foto dal sito ilgiornalista.unisa.it)


Nicola non ce l'ha fatta e dopo quattro giorni di agonia si è spento in un letto d'ospedale. Era rimasto vittima di un violento pestaggio nel centro della sua città, Verona, al termine di una serata trascorsa con gli amici, il primo maggio. I suoi carnefici, 5 ragazzi provenienti da famiglie normalissime, sono vicini agli ambienti dell'estrema destra scaligera. Un episodio di barbarie insensata e agghiacciante, considerando che la follia è iniziata per una banalissima sigaretta negata.

Ci si stupisce, ancora una volta, della provenienza "borghese" degli assassini, come se rabbia e violenza belluina fossero piaghe confinate nelle periferie più degradate e povere, come se il deserto morale ed etico che affligge la nostra società non fosse un problema di tutti. I 5 del branco sono, sotto questo aspetto, i figli legittimi del nulla valoriale che ci circonda, vuoti involucri senza un fine un senso, orfani degli stessi concetti di giusto e sbagliato, di limite e dovere, di legge. Privati di tutto ciò che può elevare e con il solo propellente costituito dagli istinti più bassi e bestiali, molti vivono, oggi, nella sola dimensione dei sensi, come primitivi. La politica c'entra ben poco, quindi, con la morte di Nicola, così come lo sport è solo il pretesto per le violenze delle frange ultras più incontrollabili.

Il male ha radici molto più profonde che ci avvolgono tutti e rischiano di stritolarci. "Ai primordi gli uomini si creano dei codici di comportamento," scrive Massimo Fini, giornalista e pensatore laico "cui danno il nome di morale (o di religione), per poter stare insieme senza sbranarsi a vicenda e, alla fine, autodistruggersi. Quella che deve essere tenuta a bada [...] è la violenza fisica in modo che l'hobbesiano homo homini lupus non si risolva in un'ecatombe generale". Il trionfo dell'utilitarismo economico come unica stella polare del nostro tempo, ha sancito la distruzione delle fondamenta stesse del vivere civile e, con esse, dell'avvenire della società. Ancora Fini: "Se Dio non esiste [...] non esistono nemmeno i valori. Perchè non c'è alcun Assoluto che possa essere preso come punto di riferimento da cui far discendere una gerarchia fra ciò che è Bene e ciò che è Male".

Ci stiamo sbranando a vicenda, è bene che Dio torni a esistere.