giovedì 23 novembre 2017

FABRIANO, CULTURA E BELLEZZA NON SONO SOLO DI CARTA


La centrale piazza del Comune, sulla destra il Palazzo del Podestà (1255) e la fontana dello Sturinalto (1285). A sinistra il palazzo Comunale (XIV secolo)


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Immersa nella natura maestosa dell'Appennino Umbro - Marchigiano, attorniata da boschi verdeggianti e plasmata dai secoli che le hanno donato identità e fascino, Fabriano è la porta della Provincia di Ancona per coloro che provengono da ovest; Perugia, Terni o la Capitale.
Universalmente celebre per la plurisecolare industria cartaria e la rivoluzionaria invenzione della filigrana, la cittadina adagiata su una vallata a pochi chilometri dalle famose grotte di Frasassi, nel distretto rurale di qualità dei Colli Esini, può tuttavia vantare molteplici gioielli culturali da presentare al visitatore.
Un borgo delizioso il cui cuore è costituito dalla Piazza del Comune dominata dal profilo gotico del Palazzo del Podestà, austero e scenografico nella sua pietra grigia. Nelle vicininaze troviamo il Palazzo comunale del XIV secolo, il loggiato di S. Francesco con le sue 19 arcate e l'imponente torre del palazzo Vescovile, su cui troneggia l'antico orologio. Attorno a tale fulcro altri siti di grande interesse come il Duomo di S. Venanzio e il teatro Gentile, che prende il nome da uno dei più importanti figli di questo angolo di Marche. Senza dimenticare la pinacoteca civica Molajoni che offre uno sguardo esaustivo sui fermenti artistici della Fabriano medievale.

Oratorio del Gonfalone, particolare dell'altare e del soffitto a cassettoni intarsiato d'oro e argento


Poco distante, infine, il fiore all'occhiello della città: il Museo della carta e della filigrana che dal convento adiacente alla chiesa di S.Domenico ci narra l'evoluzione delle tecniche con cui l'uomo ha lavorato la carta nel corso del tempo. Arrivati a questo punto, però, siamo ancora ben lontani dall'aver visto tutto ciò che merita d'essere contemplato.
Il complesso monumentale di S. Benedetto, infatti, costituisce un vero scrigno di tesori: l'Oratorio del Gonfalone, realizzato a partire dal 1610, abbaglia con i suoi dipinti d'artisti locali e soprattutto con lo stupefacente soffitto in legno a cassettoni, arricchito da intarsi d'oro e argento. Oltrepassato un chiostro silenzioso, poi, si sale al museo del Pianoforte storico e del suono, dove si ha l'opportunità di vivere i secoli della musica ascoltando mirabili esecuzioni realizzate live durante le visite da pianisti concertisti. Un sogno d'arte irrinunciabile.
Da non perdere neppure la cripta del Beato Giovanni dal bastone, leggendario guaritore fabrianese: un luogo di devozione e arte, dove gli affreschi che adornano le pareti nella loro interezza raffigurano le gesta e la vita del sant'uomo.
Sembra davvero che le fonti di belleza siano inesauribili. E Fabriano è solo un Comune di quella Regione straordinaria chiamata Marche. Una terra che come tutte le cose belle della vita richiede tempo e attenzione. Per non perdersi nulla.  


Particolare della cripta dedicata al Beato Giovanni dal bastone, costruita nel 1586