lunedì 31 maggio 2010

INGRESSO LIBERO

Motocicli parcheggiati all'interno di Villa Ada (ingresso Via Salaria altezza Via Nera)



Un’oasi nel cuore della città, Villa Ada è uno dei gioielli di Roma, uno scrigno pieno di ricchezze naturalistiche e storico-archeologiche che, come in un museo a cielo aperto, il visitatore può ammirare tornando indietro nel tempo, allontanandosi dal caos della città.
Si va infatti dall’VIII secolo avanti Cristo, con i resti dell’insediamento urbano di Antemnae alla congiunzione fra Aniene e Tevere, al ‘700, quando i principi Pallavicini costruirono il Tempio di Flora, il Belvedere e il Cafehaus. Dopo vennero i Savoia e successivamente, quando Umberto I decise di vendere la tenuta, il conte Tellfner, che intitolò il parco alla moglie, Ada. Il nome rimase immutato anche nel XX secolo, fino a giungere ai giorni nostri. Uno spaccato affascinante della storia millenaria di Roma, quindi, un bene da valorizzare e proteggere.
Oggi, il secondo parco più grande della Capitale dopo Villa Pamphili, è tra i più amati dalla gente e teatro di varie iniziative. Dai festival estivi al fitness all’aperto, senza dimenticare le corse campestri per amatori di tutte le età e i “percorsi vita” per chi vuole semplicemente tenersi in forma respirando aria pura. Una rosa a cui, però, non mancano le spine. L'appeal della villa, infatti, porta con sé anche dei problemi, riconducibili al grande afflusso di persone attirate dalla bellezza del parco e dalle attività che offre, specie nella bella stagione.
L’ingresso di Via Salaria all’altezza dell’incrocio con Via Nera ad esempio, denominato “dei cavalli” per le due statue equestri ubicate ai lati del cancello, è divenuto un parcheggio per motorini. Molti ragazzi, infatti, entrano all’interno di Villa Ada direttamente a bordo dei propri motocicli, lasciandoli in sosta selvaggia a ridosso delle aree verdi. Questa cattiva abitudine, ormai consolidatasi e divenuta prassi, rischia di creare gravi disagi, nonché pericoli, con l’avvicinarsi dell’estate, e con l’aumento del flusso di visitatori nel parco. L'intera zona trasformata in parcheggio per moto e motorini, infatti, con l’avanzare della bella stagione è percorsa in numero sempre maggiore da famiglie, mamme con passeggini e amanti del jogging. Il transito degli scooter, quindi, potrebbe originare situazioni spiacevoli. Nel parco, tuttavia, non entrano solo motocicli. Non lontano dall’ingresso dei cavalli, infatti, un ampio viale che corre tra l’ambasciata egiziana e il laghetto viene costantemente percorso, oltre che da scooter e quadricicli, le famose “macchinine” guidate da minorenni, anche da vere autovetture, sovente di grossa cilindrata, che sfiorano i passanti. Questa strada sterrata conduce a un maneggio ubicato a diverse centinaia di metri dall’ingresso di Villa Ada, in un’area boscosa non lontana dalle ex scuderie reali, i due edifici che presto potrebbero essere trasformati nel nuovo Museo del Giocattolo dall’amministrazione comunale.
Villa Ada, il tesoro naturale e culturale, il parco sotto al quale corrono le millenarie gallerie delle catacombe di Priscilla, è un vero dono per tutti i cittadini, ma merita protezione e rispetto. Facciamo sì che la storia continui.


Vettura in transito all'interno di Villa Ada. Da Villa Ada, ingresso libero