martedì 12 febbraio 2008

SCOPRENDO SE STESSI NELLE TERRE SELVAGGE



«Chris è morto da vivo. Avendo vissuto, vive dentro di noi». La sceneggiatura del film into the wild si conclude così, con le parole del regista Sean Penn. Un film profondo ed esistenziale, uno struggente inno alla vita che, proprio per questo, non cade nel nichilismo tipico delle opere "anti-sistema". In questa pellicola, tratta da un libro di John Krakauer, si narra la vita di Chris McCandless, un ragazzo americano poco più che ventenne che nel 1990, conseguita la laurea con lode all’Emory University di Atlanta, rinuncia a una vita agiata e abbandona tutto e tutti per intraprendere un viaggio tra Nuovo Messico, Arizona e Sud Dakota alla ricerca di se stesso sino a misurarsi due anni più tardi con la natura selvaggia dell’Alaska. Non era facile raccontare la storia senza cadere nello stereotipo del borghese annoiato o, peggio, dell’ecologista militante. "Sean ha fatto un film che lascerà un segno sugli spettatori", ha dichiarato Krakauer, insieme al quale Penn ha perlustrato luoghi e ricostruito tassello dopo tassello il “viaggio” di Chris, "perché non propone facili soluzioni e non è didascalico". Cuore del film è il viaggio, fisico e spirituale, del ragazzo che, nell'asprezza della Natura, ricerca il significato della vita spogliato delle astrazioni create dalla civiltà dei consumi. "Non ho voluto farne un martire o un eroe", ha ribadito Penn, "la sua è stata una fuga ma anche una ricerca della libertà assoluta. Fuga dalla banalità, da tutto il troppo che portiamo con noi e con cui ci siamo abituati a vivere, fuga dalla stupidità che ci circonda. La nostra società ha creato una vera dipendenza dal confort. Fuga, ma anche inseguimento: dell’autenticità, della purezza, dell’essenzialità". E non a caso il regista dedica il film ai giovani "che oggi sono troppo spesso schiavi del benessere e delle cose materiali. Anche senza affrontare situazioni estreme e rischiose si può cercare di sentire il proprio cuore battere più in fretta. È importante che ci si provi almeno quando davanti si ha tutta la vita". Un capolavoro assoluto.


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