domenica 25 novembre 2007

VETERO FEMMINISMO D'ACCATTO

Sguaiate

Avrebbe potuto e dovuto essere una manifestazione seria, legata a tematiche importanti e strettamente attuali. Più sicurezza e norme stringenti contro la violenza, domestica e non, che colpisce le donne nel nostro Paese. Ebbene, così non è stato. Ne è invece scaturita una specie di baracconata patetica, tra slogan stantii e simbologie volgari, che nulla di propositivo ha portato alla causa. Si sono viste signore attempate rispolverare nostalgiche i vestiti del '68 che fu, noncuranti delle 50 ( come minimo ) primavere e della dignità personale. Striscioni deliranti contro il "patriarcato" e "l'oppressione familiare" sorretti con un'imperturbabilità scioccante, come se non fossero trascorse più di tre decadi dalla grande illusione. Da quel sonno della ragione che ha creato e continua ancora oggi a creare i mostri della nostra società. Una falsa libertà che si è fatta licenza egoistica e solitudine alienata, distruggendo alla radice le fondamenta del concetto stesso di famiglia. Se oggi, ad esempio, ci troviamo alle prese con "figli padroni e genitori incapaci di educare", come denunciato dall'ultimo rapporto Eurispes-Telefono Azzurro, ovvero con donne top manager ( qualunque cosa quest'espressione inquietante significhi...) che si svegliano una mattina a quarant'anni accorgendosi di non bastare a sè stesse, al di là dei traguardi lavorativi più o meno gratificanti, lo dobbiamo anche allo sbandamento di quei tempi. E' stato grottesco assistere, poi, all'esclusione dell'odiato "maschio" dal corteo, come se non esistessero padri, fratelli, fidanzati e mariti preoccupati e desiderosi di tranquillità, esattamente come le dolci fanciulle urlanti.

Un'occasione sprecata, un pomeriggio squallido. Se avessero speso il sabato con i propri cari sarebbe stato meglio. O forse a casa non avevano nessuno...

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