Nel cuore del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, a pochi chilometri dall’Aquila, le Grotte di Stiffe si svelano come una delle meraviglie sotterranee più affascinanti dell’Italia centrale. Situate nella frazione di Stiffe, nel comune di San Demetrio ne’ Vestini, queste grotte carsiche sono un capolavoro scolpito dall’acqua, un invito a esplorare le profondità della terra abruzzese. Esplorare questo sito lascia un’impronta indelebile, un’esperienza che intreccia la potenza della natura con il fascino di un passato remoto.
Raggiungere
le grotte è già un viaggio nel viaggio. La strada statale 261 Subequana
si snoda tra le colline della conca aquilana, dove il paesaggio si
alterna tra la maestosità del Gran Sasso e la rigogliosa vegetazione che
incornicia il piccolo borgo di Stiffe. Non lontano, il borgo di
Fossa, aggrappato a uno sperone roccioso e segnato dai lavori di
ricostruzione post-sisma, custodisce tesori che arricchiscono
l’esperienza: la duecentesca chiesa di Santa Maria ad Cryptas e
l’attigua necropoli, testimonianze di un Abruzzo antico e spirituale da conoscere con l'ausilio di guide appassionate e preparate come quelle dell'associazione "Semi sotto la pietra".
L’ingresso
alle grotte, incastonato in una parete rocciosa a circa 700 metri di
altitudine, è una spaccatura spettacolare, quasi una porta verso un
mondo altro. Qui, il Rio Gamberale, il fiume sotterraneo che ha plasmato
le grotte per millenni, accoglie i visitatori con il suo fragore, un
canto incessante che accompagna l’intera esplorazione.
La
visita guidata, della durata di circa un’ora, si sviluppa lungo un
percorso di 700 metri, attrezzato con passerelle e scalinate che rendono
l’esperienza accessibile, pur richiedendo scarpe antiscivolo per
l’umidità del terreno e un abbigliamento adeguato per ripararsi dal rigido abbraccio dei circa 10°C di temperatura interna costante. Ci si può così abbandonare ad un viaggio al centro delle montagne d'Abruzzo, tra stalattiti e stalagmiti.
Le
Grotte di Stiffe sono una risorgenza attiva, un fenomeno geologico raro
in cui il fiume, dopo un percorso sotterraneo, riemerge in superficie.
Le acque, originate dal sovrastante Altopiano delle Rocche, creano rapide, laghetti
e cascate, con una portata che varia stagionalmente: in primavera il
flusso è impetuoso, mentre in autunno assume un
carattere più raccolto.
Il
percorso si articola in diverse sale dalla bellezza ipnotica, ciascuna con un’identità unica.
La Sala del Silenzio, dove il fiume si placa per gran parte dell’anno,
offre un’atmosfera quasi sacra, con il gocciolio delle stalattiti che
rompe la quiete. La
Sala della Cascata, con un salto d’acqua di circa 20 metri, è uno
spettacolo di potenza e bellezza, dove il fragore si mescola alla vista
di pareti levigate dall’erosione. La Sala delle Concrezioni è un trionfo
di forme: stalattiti trasparenti come cristalli e stalagmiti che si
ergono come sculture naturali. Per culminare nella Sala dell’Ultima Cascata, aperta al pubblico nel 2007, dove un salto
di oltre 25 metri si getta in un laghetto profondo, in un ambiente vasto
che amplifica l’eco dell’acqua. Appena fuori dall'ingresso infine sono ancora visibili i resti di una centrale idroelettrica del 1907, distrutta
durante la Seconda Guerra Mondiale.
A
completare l’esperienza, a pochi minuti d'auto dalle grotte c'è come detto il paesino di Fossa che offre la possibilità di visitare la duecentesca Santa Maria ad
Cryptas con il suo esterno gotico e il fascino mistico degli affreschi medievali benedettini e toscani, che sussurrano storie di fede. Senza dimenticare la vicina necropoli, con le sue
tombe testimonianza del ricco e variegato patrimonio culturale, artistico e spirituale abruzzese.
Con oltre 40.000
visitatori l’anno, le Grotte di Stiffe sono una meta straordinaria per ogni amante della natura e del bello. Un'occasione unica per immergersi nel dialogo tra l’uomo e l'eternità, un viaggio nel tempo
dove l’acqua, scultrice paziente, racconta una storia millenaria. Un
luogo da scoprire, che incanta e sorprende, rivelando l’anima più
profonda dell’Abruzzo.