venerdì 6 agosto 2021

URBS VETUS DOMINA I SECOLI DAL SUO BASTIONE DI TUFO

 

Duomo di Orvieto, commissionato da Papa Niccolò IV nel 1290. I lavori durarono tre secoli

È visibile già da lunga distanza, dalla sommità piatta di un colle che si affaccia sulla valle del fiume Paglia. Orvieto è uno dei luoghi più affascinanti della verde Umbria. Le sue origini lontane e misteriose, la sua ricchezza di storia e cultura, il suo straordinario territorio dai molti tesori.

Uno dei simboli di Orvieto, il pozzo di S. Patrizio. Voluto nel 1527 da Papa Clemente VII e progettato da Antonio da Sangallo il Giovane

Sin dal nome Orvieto attira attenzioni e curiosità. Esso deriva infatti da Urbs vetus, che ha radici medievali e latine, ma se si cerca più indietro nel tempo ci si smarrisce nei meandri del mito: Forse Velzna, o Hurtvi Veltha ossia "il recinto del tempio di Vertumno", una delle più importanti divinita etrusche. Ad ogni modo il nome latino, che significa "città vecchia", sottolinea come Orvieto fosse considerata antica già nel medioevo.

Le millenarie gallerie al di sotto della cittadina sono un serbatoio di informazioni storico, archeologiche


Di sicuro c'è la magnificenza e la bellezza della cittadina: dai panorami alle strette vie del centro su cui si affacciano gli splendidi palazzi del XII e XIII secolo. La conformazione medievale fa immergere il visitatore in un'atmosfera incantata di arte e avventura.

La necropoli del Crocifisso si trova ai piedi del colle su cui sorge Orvieto ed è una tappa irrinunciabile di visita. Un complesso cimiteriale etrusco che risale al VI sec. a.c. Tombe a camera in tufo.


Un percorso di emozioni che culmina di fronte all'imponente duomo, la cui edificazione richiese tre secoli di lavoro a partire dal 1290, quando fu commissionata da Papa Niccolò IV. La facciata, dominata dal rosone di Andrea Di Cione, detto Orcagna, e attorniata dalle caratteristiche fasce orizzontali di travertino bianco e basalto grigio-azzurro, cattura immediatamente lo sguardo: bassorilievi, statue e mosaici policromi che trattano scene dall'Antico e Nuovo Testamento, sono una meraviglia dell'arte gotico-romanica. All'interno, da non perdere la Cappella della Madonna di S. Brizio, affrescata da Beato Angelico con l'aiuto di Benozzo Gozzoli a partire dall'estate 1447 e completata dall'opera del Signorelli.

Duomo di Orvieto, facciata. Bassorilievi, statue, mosaici, pilastrini e archi in una perfetta sintesi tra architettura e arte decorativa. Esempio di gotico italiano a tre cuspidi a cui corrispondono tre portali.

Duomo, interno della Cappella della Madonna di San Brizio. Costruita entro la metà del Quattrocento, fu affrescata da Beato Angelico e da Luca Signorelli.

Particolare della Cappella della Madonna di S. Brizio


Tra le tante perle da scoprire, musei, chiese e pregevoli dimore, gli autentici simboli di Orvieto sono le gallerie sotterranee e il pozzo di S.Patrizio. La particolare natura geologica del masso su cui sorge il borgo ha consentito di scavare nel corso dei millenni infiniti cunicoli che sono un prezioso serbatoio di informazioni. Dall'ombra delle cavità emergono immagini e ricordi dell'epoca etrusca e medievale, rinascimentale e moderna. Dagli strumenti di lavoro all'allevamento di piccioni, dalla luce delle aperture panoramiche all'oscurità di tunnel ancestrali. Un viaggio nel cuore della storia.

Orvieto sotterranea, all'interno delle innumerevoli gallerie scavate nei secoli trovavano spazio anche gli allevamenti di piccioni. Una riserva di cibo nei momenti difficili.


Non certo da meno il pozzo di S. Patrizio. Voluto nel 1527 da Papa Clemente VII per ovviare alla carenza d'acqua della città e progettato da Antonio da Sangallo il Giovane è costituito da due scale elicoidali sovrapposte, una per la discesa e l'altra per la salita, per evitare l'incrocio degli animali carichi di orci d'acqua. Un capolavoro architettonico e ingegneristico.

Il pozzo di S. Patrizio visto dall'alto


Senza dimenticare poi, ai piedi del colle e del centro storico, la necropoli etrusca del Crocifisso: un complesso cimiteriale risalente al VI secolo a.c. Un insieme di piccole tombe a camera in blocchi di tufo all'esterno delle quali si trovano ancora importanti iscrizioni che testimoniano l'identità del defunto. Un complesso estremamente suggestivo.

Necropoli del Crocifisso, iscrizioni sulle pareti delle tombe con i nomi dei defunti


La Città Vecchia, anzi millenaria, è pronta a risplendere d'arte, cultura e storia dal suo bastione tufaceo. Per gli sguardi liberi di chi ama la vita.

Duomo di Orvieto, veduta dell'interno con il presbiterio sullo sfondo



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