mercoledì 1 luglio 2020

LO SCORRERE DEL FIORA ABBRACCIA L'ANTICA VULCI

Vulci, il castello della Badia (XII sec.) e il ponte del Diavolo (III sec. a.c.)

La Tuscia è sempre una meta perfetta per chi voglia immergersi nella magia dell'avventura e nella bellezza della scoperta, tra paesaggi unici e storia millenaria. Un territorio che conserva ancora gelosamente le proprie radici culturali per accogliere viaggiatori sensibili al magnetismo dei secoli.

Animali al pascolo libero all'interno del parco

Un lembo straordinario di quest'area ricca di meravigliosi tesori è senza dubbio Vulci: antichissimo insediamento etrusco sito su un pianoro assolato e ameno, circondato dal suggestivo canion formato dallo scorrere del fiume Fiora. Oggi Parco Archeologico Naturalistico, Vulci rappresenta una tappa obbligata sulla via dell'incontro con la misteriosa e affascinante eredità etrusco romana, di cui la Tuscia viterbese è custode. Il visitatore può così passeggiare lungo il decumano tra templi e mura, per poi scendere nel sottosuolo silenzioso del criptoportico e seguire il corso del fiume Fiora, le cui acque hanno scolpito il territorio circostante donandogli una bellezza selvaggia che non potrà che conquistare lo sguardo. 

Parco archeologico naturalistico di Vulci, il decumano che attraversa da est ad ovest l'antico sito

Vulci riserva meraviglie anche al di fuori del perimetro di mura. Più a nord, infatti, percorrendo a ritroso il corso del fiume, ci si imbatte prima nel lago del Pelicone, autentica perla naturalistica coronata da pareti verdeggianti a picco sulle acque, e poi si scorge il punto forse più celebre dell'area: il castello della Badia e il ponte del Diavolo.

lago del Pelicone, panoramica

La fortezza fu costruita dai monaci cistercensi nel XII secolo sui resti di un'abbazia, da cui appunto deriva la denominazione attuale Badia, del IX secolo. La quale, a sua volta, sorse dalle ceneri di una struttura etrusca. Oggi il maniero è una splendida vetrina culturale per il territorio in quanto sede del Museo Archeologico Nazionale di Vulci. Di fronte al castello, a collegarlo con il parco, troneggia a 30 metri d'altezza sopra il Fiora, il ponte del Diavolo, così chiamato perchè, secondo una leggenda, l'opera sarebbe stata realizzata in una sola notte dal demonio. Invece non fu Lucifero a costruirlo, bensì i romani nel III secolo a.c. Un'impresa ardita e degna di nota per i tempi.

Castello della Badia, cortile interno

Vulci è uno scrigno di bellezza e conoscenza, quindi. Come del resto tutto il territorio che la custodisce: la Tuscia. Luoghi incantati e incantevoli che stimolano immaginazione e anima creativa. Che esaltano il desiderio dell'uomo di elevarsi, respirando splendore. 

Parco archeologico di Vulci, particolare dell'area del criptoportico

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