venerdì 5 maggio 2017

L'OASI AMMIRATA DAL CASTELLO


L'oasi Wwf del lago di Alviano al tramonto dal colle del borgo omonimo

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Una lingua argentata immersa nel tramonto. Il lago di Alviano visto al calar del sole dal colle su cui è arroccato l'omonimo borgo, dominato dall'imponente maniero d'origine medievale, sembra un essere creato da un sogno. Ma la sua immensa bellezza è reale, come quella del castello che lo scruta dall'alto. Luoghi meravigliosi nel cuore d'italia, al confine tra Lazio e Umbria.
L'area palustre, nata artificiale come bacino idroelettrico lungo il cammino del fiume Tevere verso Roma, è un luogo in cui si respira il silenzio nell'abbraccio della Natura. Un rifugio per lo spirito che si nutre di bellezza. Il lago di Alviano oggi è un'oasi Wwf di inestimabile valore paesaggistico e naturalistico, un luogo da visitare per abbandonarsi alla contemplazione delle meraviglie che quel territorio offre.


L'area palustre del Lago di Alviano, oasi Wwf

Come il piccolo borgo a pochi minuti di distanza dal sito protetto: Alviano. il nucleo antico è raccolto attorno al maestoso castello edificato nel 995 dal conte germanico Offredo e poi, nel 1490, ricostruito dal valoroso condottiero e architetto Bartolomeo d'Alviano, appunto. L'illustre concittadino, così, diede alla propria terra natia una struttura funzionale alle esigenze di vita di quei secoli. Un gioiello che sprigiona nobiltà e romanticismo ancor oggi.
Con l'oasi Wwf e il grande castello, Alviano merita d'essere conosciuta. Un lembo d'Umbria non lontano dalla Tuscia Laziale, connubio ideale di tradizioni e millenni, storia e natura insieme per insegnare al visitatore che il fascino della cultura è il fondamento d'ogni civiltà.


Il castello di Alviano fiammeggiante al tramonto

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