domenica 5 febbraio 2017

S.LORENZO IN DAMASO, LA BELLEZZA NON CONOSCE GABBIE


S.Lorenzo in Damaso, l'interno visto dalla navata traversa,con le statue di S. Carlo Borromeo e S. Francesco Saverio


L'arte riesce a sprigionare il proprio fascino educativo anche attraverso la prigione, seppur temporanea, costituita da un'imponente impalacatura per lavori di restauro. 
Lo splendido edificio sacro, inglobato nel palazzo della Cancelleria nel Rione Parione, a due passi da Campo Dè Fiori e Piazza Navona, prende il nome di S. Lorenzo in Damaso grazie al Pontefice che, secondo la tradizione, ne decise l'edificazione: Papa Damaso I nel 380.
Lunghi secoli di cultura e sacralità hanno condotto quest'espressione di identità e storia fino ai giorni nostri. Da Donato Bramante, che secondo alcune fonti l'avrebbe modificata alla fine del XV secolo, alla violenta sconsacrazione da parte degli occupanti francesi nel XIX socolo. Fino al decisivo restauro del Valadier nel 1820.
Le vestigia paleocristiane di S. Lorenzo in Damaso sono visibili dai resti del mitreo romano rinvenuto tra il 1988 e il 1991 da scavi effettuati sotto palazzo della Cancelleria. 
Siamo certi che questo tesoro nel centro di Roma, una volta terminati i lavori, tornerà a mostrare il proprio splendore anche esternamente. Intanto, però, il visitatore può godere delle meraviglie all'interno. Quelle non sono nascoste da impalcature.



Abside e altar maggiore


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