giovedì 1 marzo 2012

L'EREDITÀ DELLA NEVE



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Più che gli effetti di una nevicata sembrano quelli di un tornado. Il parco di Villa Ada si lecca ancora le ferite a un mese di distanza dall'eccezionale ondata di gelo che ha fatto vivere alla Capitale due week end assolutamente indimenticabili, sotto ogni punto di vista. Sono decine, infatti, gli alberi caduti e alcune zone dello storico parco di Roma nord sono ancora oggi formalmente interdette al passaggio, anche se i molti visitatori sembrano non curarsi delle strisce bianche e rosse e dei cartelli di pericolo che giacciono in terra, imperituro ricordo dell'emergenza che fu. E che in parte ancora è.



Il rumore delle motoseghe, infatti, imbracciate peraltro da operatori di quella che pare essere un'azienda privata, e non il Servizio Giardini del Comune di Roma come sarebbe lecito aspettarsi, si può ancora sentire forte in diversi punti della villa, laddove vi sono passaggi ancora da liberare e da mettere in sicurezza tagliando rami e tronchi pericolosamente pendenti.


Lo spettacolo che si offre a chi si addentra nel parco lascia l'amaro in bocca. Le piante tagliate e accatastate ai lati dei sentieri formano alti cumuli, e nelle parti più interne dell'ex villa Savoia, dove è meno urgente l'intervento di camion e operatori per l'assenza di vie percorse dai fruitori del parco, si possono vedere alberi altissimi, sradicati alla radice dal peso della neve, tristemente appoggiati l'uno all'altro, quasi a consolarsi.


Quando tutto sarà finito e Villa Ada sarà finalmente tornata alla normalità, ci sarà bisogno di pianificare una vera ripiantumazione. Dal Campidoglio hanno fatto sapere che tali operazioni partiranno entro le prossime settimane in tutta la città. Le migliaia di romani che amano Villa Ada e tutti gli altri parchi della Capitale attendono fiduciosi. E partecipativi.

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