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Vulci, il castello della Badia (XII sec.) e il ponte del Diavolo (III sec. a.c.) |
La Tuscia è sempre una meta perfetta per chi voglia immergersi nella magia dell'avventura e nella bellezza della scoperta, tra paesaggi unici e storia millenaria. Un territorio che conserva ancora gelosamente le proprie radici culturali per accogliere viaggiatori sensibili al magnetismo dei secoli.
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Animali al pascolo libero all'interno del parco |
Un lembo straordinario di quest'area ricca di meravigliosi tesori è senza dubbio
Vulci: antichissimo insediamento etrusco sito su un pianoro assolato e ameno, circondato dal suggestivo canion formato dallo scorrere del fiume Fiora. Oggi
Parco Archeologico Naturalistico, Vulci rappresenta una tappa obbligata sulla via dell'incontro con la misteriosa e affascinante eredità etrusco romana, di cui la Tuscia viterbese è custode. Il visitatore può così passeggiare lungo il
decumano tra templi e mura, per poi scendere nel sottosuolo silenzioso del criptoportico e seguire il corso del
fiume Fiora, le cui acque hanno scolpito il territorio circostante donandogli una bellezza selvaggia che non potrà che conquistare lo sguardo.
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Parco archeologico naturalistico di Vulci, il decumano che attraversa da est ad ovest l'antico sito |
Vulci riserva meraviglie anche al di fuori del perimetro di mura. Più a nord, infatti, percorrendo a ritroso il corso del fiume, ci si imbatte prima nel lago del Pelicone, autentica perla naturalistica coronata da pareti verdeggianti a picco sulle acque, e poi si scorge il punto forse più celebre dell'area: il castello della Badia e il ponte del Diavolo.
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lago del Pelicone, panoramica |
La fortezza fu costruita dai monaci cistercensi nel XII secolo sui resti di un'abbazia, da cui appunto deriva la denominazione attuale
Badia, del IX secolo. La quale, a sua volta, sorse dalle ceneri di una struttura etrusca. Oggi il maniero è una splendida vetrina culturale per il territorio in quanto sede del
Museo Archeologico Nazionale di Vulci. Di fronte al castello, a collegarlo con il parco, troneggia a 30 metri d'altezza sopra il Fiora, il ponte del Diavolo, così chiamato perchè, secondo una leggenda, l'opera sarebbe stata realizzata in una sola notte dal demonio. Invece non fu Lucifero a costruirlo, bensì i romani nel III secolo a.c. Un'impresa ardita e degna di nota per i tempi.
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Castello della Badia, cortile interno |
Vulci è uno scrigno di bellezza e conoscenza, quindi. Come del resto tutto il territorio che la custodisce: la Tuscia. Luoghi incantati e incantevoli che stimolano immaginazione e anima creativa. Che esaltano il desiderio dell'uomo di elevarsi, respirando splendore.
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Parco archeologico di Vulci, particolare dell'area del criptoportico |
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