domenica 1 settembre 2024

FARA SABINA, ARTE E PAESAGGIO SUL CAMMINO DI FRANCESCO

Il Trono della tomba 36 della necropoli di Colle del Forno,
simbolo del Museo archeologico di Fara Sabina

Sul colle Buzio si gode di una vista magnifica in ogni direzione. Verso valle le colline scendono fino al Tevere mentre di fronte si ammira il profilo brullo del monte Acuziano, con i romantici resti dell'Abbazia di S. Martino risalente al secolo XI e facilmente raggiungibile a piedi grazie ad un sentiero ben segnalato. Alle sue pendici, infine, spicca la maestosa e celebre Abbazia benedettina di Farfa, luogo di spiritualità e storia che caratterizza l'area calamitando l'attenzione di viaggiatori e pellegrini.

Resti dell'abbazia di S.Martino sul monte Acuziano, di fronte a Fara Sabina


Sul colle Buzio si trova il delizioso borgo di Fara in Sabina, tappa del cammino di Francesco, attorniato da ulivi e boschi mediterranei e non meno interessante e ricco di spunti culturali e artistici dei suoi più noti e indubbiamente straordinari vicini. Sono diversi infatti i luoghi che Fara ha da offrire come mete di visita per un viaggio nella bellezza dei secoli. D'altra parte è un'area abitata fin dalla preistoria che nel Medioevo ha visto il proprio periodo di massimo splendore grazie alla costruzione di case-torri e del castello, che oggi è l'incantevole monastero delle Clarisse Eremite. In epoca rinascimentale poi, molte costruzioni medievali furono trasformate in eleganti palazzi che possono essere ammirati anche oggi. Tra questi, il quattrocentesco palazzo Brancaleoni che con le sue pareti finemente decorate e i suoi soffitti lignei è oggi sede del bellissimo Museo Civico Archeologico.

Cippo di Cures, epigrafe paleo-sabellica


Ed è proprio qui che grandi tesori culturali attendono i viaggiatori per un'immersione nella bellezza di un territorio unico. Nelle incantevoli sale rinascimentali sono infatti custoditi reperti provenienti dai due principali insediamenti dell'antica Sabina Tiberina, Cures ed Eretum. Luoghi menzionati da molti storici romani per il legame tra la fondazione della Città Eterna e il territorio sabino.

Una delle sale del Museo Civico Archeologico di Fara Sabina,
all'interno del quattrocentesco Palazzo Brancaleoni


Tra le molteplici opere troviamo il Cippo di Cures, "l'unica testimonianza epigrafica della serie delle iscrizioni paleo-sabelliche provenienti dalla Sabina". E soprattutto il magnifico trono in terracotta della tomba 36 dalla necropoli di Colle del Forno e un'incredibile nucleo di lamine in bronzo sbalzato del VII secolo a.c., a decorazione di un calesse da parata destinato ad un principe sabino la cui identià, purtroppo, è rimasta ignota. Senza dimenticare vasi e anfore, recipienti e armi, utensili e oggetti iconici di grande valore.

Lamine in bronzo sbalzato prodotte in Etruria meridionale nel VII secolo a.c. a decorazione di un calesse da parata di un principe sabino ignoto.


Non si può tuttavia lasciare Fara senza aver vissuto l'imperdibile esperienza del Museo del Silenzio, un suggestivo viaggio nella vita delle monache Clarisse Eremite nell'antico refettorio ora trasformato in luogo di visita. Un'autentica immersione nel silenzio dell'esistenza monacale, ascoltando nel buio una voce narrante che legge la rigida regola dell'ordine e spiega le attività eseguite all'interno del monastero nel corso dei secoli, mentre un fascio di luce illumina teche che contengono oggetti prodotti da quelle stesse attività. Indimenticabile.

Affresco dell'ex refettorio del monastero delle Clarisse Rremite di Fara Sabina, oggi Museo del Silenzio


La Sabina è un ennesimo meraviglioso angolo del Lazio da esplorare e contemplare. Montagne e colline, ulivi e boschi, paesaggi incantati. Ma anche borghi e città dalla storia millenaria che ad ogni passo riservano spettacoli straordinari e unici al mondo. E Fara Sabina è uno di questi tesori da scoprire.

Olla con decorazioni a motivi metopali

Nessun commento: