domenica 16 giugno 2024

GROTTA DELL' ARCO, AVVENTURA NEL CUORE DEI SIMBRUINI

 

Un momento della visita speleo avanzata all'interno della Grotta dell'Arco nel comune di Bellegra (RM)

I paesaggi dei monti Simbruini, a est di Roma tra Lazio e Abruzzo, regalano scorci naturali fantastici ed indimenticabili: boschi fitti e selvaggi, borghi ameni che sembrano sospesi nel tempo, vallate incastonate tra aspri pendii e dirupi che richiamano racconti d'avventura. Emozioni da vivere all'aria aperta respirando a pieni polmoni la vita lontano dalla città. In questa cornice tra cielo e alberi, tuttavia, vi sono luoghi incantati che aspettano il visitatore nel ventre di quei monti che generalmente siamo abituati ad ammirare alla luce del sole.

Il grande arco naturale, a circa cinquanta metri a valle dall'ingresso della grotta, che dà il nome al sito

Un luogo sorprendente da scoprire in quel territorio straordinario è la Grotta dell'Arco a Bellegra, in Provincia di Roma, il cui ingresso è avvolto dalla vegetazione incontaminata ai piedi di un ripido crinale. Un universo unico che vive nell'assenza di luce, tra epigrafi preistoriche meravigliosamente preservate dal tempo e incredibili sculture naturali, stalattiti e stalagmiti, plasmate dall'acqua nei millenni. In questo ambiente senza pari troviamo una fauna peculiare come i chirotteri, gli anfibi ma soprattutto i pipistrelli, creature affascinanti ospitate e protette dal buio.

Epigrafi preistoriche, raffiguranti ominidi intenti a cacciare, conservate all'interno della grotta


La grotta prende il nome da un grande arco naturale a circa cinquanta metri a valle dall'ingresso, testimone silenzioso di tempi remoti in cui le tortuose gallerie disegnate dal carsismo arrivavano fin lì. La strada che porta a Bellegra è panoramica e intrigante ma anche tortuosa: ci si inerpica sui Simbruini tra Castel Madama e Subiaco, uno degli itinerari consigliati provenendo da Roma, per circa trenta minuti dopo aver lasciato l'autostrada che dalla Capitale porta in Abruzzo. La bellezza riempie lo sguardo ad ogni curva e ripaga della scomodità, comunque sopportabile, del viaggio. E si arriva adestinazione, all'ingresso della grotta, dopo aver percorso un ultimo tratto in discesa poco oltre il borgo.

Un tratto della passerella che accompagna il visitatore nella prima parte del percorso, quello turistico


Ci si ferma e ci si prepara alla visita con le guide competenti ed appassionate di "Sotterranei di Roma" che accompagnano gli escursionisti alla scoperta dei segreti geologici dell'area. Sono tre le tipologie di visita: turistica, speleo-turistica e speleo-avanzata, a seconda della lunghezza e dello sforzo fisico richiesto per il percorso. Nel primo caso si resta nello spazio circoscritto dalla passerella, posta al di sopra del terreno, al termine della quale si torna indietro.

Spettacolari concrezioni calcaree a forma di vela. Alcuni dei tesori della grotta


Nella seconda tipologia di visita si prosegue per un tratto oltre la fine della passerella lungo la galleria principale, sulla viva roccia e, talvolta, sull'acqua che scorre in piccoli rivoli lungo la via. Se si opta infine per l'escursione speleo-avanzata si giunge quasi al termine della grotta, con l'esclusione di un ultimo tratto raggiungibile solo con corde e imbracature. In quest'ultima visita, sempre assistiti da una guida esperta, ci si addentra nel silenzio assoluto e nell'oscurità lacerata solo dalle luce delle torce frontali sui caschetti, tra anfratti angusti in cui insinuarsi, salite fangose da percorrere e vertiginose altezze da ammirare.


Anfratti e forme suggestive plasmate dall'acqua all'interno della grotta


La grotta dell'Arco è un autentico tesoro geologico, storico e culturale del Lazio, che merita di essere conosciuto e apprezzato. Uno degli angoli più selvaggi e remoti della regione a due passi dalla Città Eterna, in un territorio ricchissimo di luoghi incredibili e poco noti che aspettano di essere scoperti e amati.

Stalagmiti nella Grotta dell'Arco

 

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