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S. Maria della Pace, cupola |
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Secoli
d'arte si tengono per mano e arricchiscono di storia questo angolo di Roma racchiuso,
come in un abbraccio, dalla piccola piazza creata appositamente per fare da adeguata
cornice al genio.
Pietro DaCortona è l’autore della facciata barocca di S. Maria della Pace, che con le sue
ali concave e il suo pronao semicircolare che ricorda un palcoscenico si spinge
in avanti quasi a colmare l’intero spazio della piccola piazza antistante, anch’essa opera dell’artista nato come Pietro Berrettini, tra i simboli del barocco assieme a
Bernini e Borromini.
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S. Maria della Pace, facciata barocca |
All’interno dell’edificio sacro Raffaello realizzò, nella
cappella commissionata dai Chigi, il celebre affresco Sibille e Angeli, un’esplosione
di emozioni e colore che ipnotizza il visitatore appena prima di scorgere, poco
più in là, la cappella Cesi di Antonio Da Sangallo il giovane, adornata dalle
splendide statue dei Santi Pietro e Paolo di Vincenzo De’ Rossi.
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S. Maria della Pace, cappelle Chigi e Cesi |
Immediatamente alle spalle della chiesa infine,
si può ritrovare l’ombra di Bramante con il suo chiostro rinascimentale, una
gemma seicentesca d’ispirazione classica costituita da due ordini sovrapposti.
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Chiostro rinascimentale di Donato Bramante |
Piazza,
chiesa e chiostro, tasselli che si uniscono in un unico mosaico che vive nella
storia della Capitale e in un luogo raccolto, intimo, quasi volutamente isolato
dal grande flusso turistico che, nella vicina piazza Navona, velocemente passa
e va senza fermarsi a capire e contemplare, silenziosamente rispettare la
profondità della creazione umana che si fa afflato divino, immortale.
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S. Maria della Pace, Sibille e Angeli di Raffaello |
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