lunedì 18 marzo 2013

LE ORIGINI DI ROMA NEL SUO SOTTOSUOLO

Crypta Balbi - Pian terreno, percorsi


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I secoli scorrono dinanzi ai nostri occhi, con la stessa velocità dei nostri passi lungo i gradini di una scala, guardando i differenti colori di materiali e strutture susseguirsi e mutare a seconda delle epoche a cui corrispondono, in un viaggio nel quale il passato vive sotto di noi.
La Crypta Balbi, uno dei quattro petali, assieme alle Terme di Diocleziano, Palazzo Altemps e Palazzo Massimo, del Museo Nazionale Romano, vero fiore culturale della Capitale, svela i propri segreti e quelli del sottosuolo della Città Eterna in un percorso museale su tre piani, più la splendida visita sotto l'odierna Via Delle Botteghe Oscure, così chiamata per i negozi artigianali installatisi nel XI e XII secolo "negli avanzi degli archi oscuri del Circo Flaminio", come si legge su una targa marmorea custodita nella sezione "Archeologia e storia di un paesaggio urbano".

Piano terreno - Archeologia e storia di un paesaggio urbano - sezione del portico della Crypta

"La Crypta Balbi", si legge nella guida al sito museale "è un isolato del centro storico di Roma dove sorgeva anticamente un vasto portico annesso al teatro che Lucio Cornelio Balbo aveva eretto nel 13 a.c.". Quello eretto da Balbo, generale e politico d'epoca augustea, era uno dei tre teatri di Roma antica, assieme a quello di Pompeo e al teatro Marcello, e poteva ospitare fino a 7700 persone in una struttura lussuosamente decorata.

Porticus Minucia, sotto Via delle Botteghe Oscure

"L'eccezionalità del museo", prosegue la guida, "è data dal fatto che sorge sulla stessa area archeologica. Il percorso museale si articola all'interno dei diversi edifici succedutisi nell'area nelle varie fasi storiche e offre una testimonianza straordinaria del modo in cui Roma crebbe sulle sue stesse antichità nel corso dei secoli". Dall'antichità al XX secolo, da Balbo al V secolo con la ruralizzazione del paesaggio urbano, fino alla costruzione delle chiese, delle case medievali e del Conservatorio di Santa Caterina della Rosa che, tra la metà del XVI secolo e i primi decenni del XVII occupa gran parte dell'area. Senza dimenticare la monumentale esedra e il quartiere antico a est di essa. Vicende narrate nella sezione Archeologia e storia di un paesaggio urbano.

Porticus Minucia, sotto Via delle Botteghe Oscure

"Un'altra sezione, intitolata Roma dall'antichità al medioevo, illustra la trasformazione della città dal IV al IX secolo. Il nucleo più consistente dell'esposizione è costituito da materiali rinvenuti nel corso degli scavi nella Crypta". Migliaia di oggetti: ceramiche, vetro, monete, sigilli; ma anche metalli, ossa, avorio, pietre preziose e strumenti da lavoro. E poi i reperti provenienti dalle collezioni Gorga e Betti, dai depositi del Foro Romano e dal medagliere del Museo Nazionale Romano, nonché gli affreschi di Santa Maria in via Lata dall'Istituto Centrale di Restauro.
Crypta Balbi e Museo Nazionale Romano, luoghi unici per contemplare i tesori dell'antica Roma.  


 Particolare dell'Esedra semicircolare, utilizzata a lungo come luogo di incontro dei ricchi romani in attesa di assistere agli spettacoli nel teatro di Balbo

lunedì 11 febbraio 2013

LE GRANDI TERME DELL'IMPERATORE PERSECUTORE

Terme di Diocleziano, Particolare dell'Aula X. La Tomba dei Platorini


In epoca di cosiddette grandi opere, per lo più favoleggiate o, quand'anche realizzate, drammaticamente inutili oltreché orride, è giusto esaltare quanto edificato nel passato, di grande e bello. Strutture le cui imponenti vestigia, sopravvivendo ai secoli, sono giunte fino a noi per ricordarci di cosa i nostri antenati siano stati capaci. E magari trarne insegnamento per l'oggi.
Le meravigliose Terme di Diocleziano, uno dei gioielli del Museo Nazionale Romano assieme a Palazzo Massimo, Palazzo Altemps e Crypta Balbi, rappresentano un capolavoro unico al mondo per dimensioni e stato di conservazione, un complesso monumentale tra i più significativi della storia millenaria di Roma.

Particolare del Chiostro Michelangiolesco della Certosa, dove sono esposte più di 400 opere tra statue, rilievi, altari, sarcofagi provenienti da diversi siti del territorio romano.

Il più grande stabilimento termale realizzato in epoca romana. Un'opera costruita davvero per l'eternità, che nonostante le spoliazioni e i saccheggi, dai Goti ai Vandali fino a Papa Sisto V, che per costruire la propria villa all'Esquilino non esitò a utilizzare l'esplosivo per demolire i resti del Calidarium e ricavarne materiale edile, ancora oggi si staglia in tutto il suo splendore di storia e silenzio di fronte al caos della stazione Termini di Roma.

Il Chiostro Michelangiolesco della Certosa, dove sono esposte più di 400 opere tra statue, rilievi, altari, sarcofagi provenienti da diversi siti del territorio romano.

"Erette tra il 298 e il 306 d.c." si legge nella guida ufficiale, "le Terme di Diocleziano avevano originariamente un'estensione di 13 ettari e potevano accogliere fino a 3 mila persone. Un vasto recinto rettangolare racchiudeva un'ampia area a giardino al centro della quale si trovava l'edificio principale con una serie di ambienti, calidarium, tepidarium, frigidarium, e natatio, quest'ultima una piscina di 2500 metri quadrati, distribuiti lungo l'asse centrale e oggi riconoscibili nella Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri". La chiesa fu fatta edificare a partire dal 1561 da Papa Pio IV all'interno del frigidarium, assieme a una Certosa, e dedicata anche ai martiri in quanto Diocleziano era stato l'imperatore dell'ultima grande persecuzione, nel 303.

La finta porta realizzata nel 1855, da Filippo Balbi, nel chiostro michelangiolesco. Fra Fercoldo indica il ritratto di suo figlio, Clemente IV. Sull’anta lignea della porta vengono esposti oggetti utilizzati nelle attività della vita claustrale certosina.

La progettazione dell'intero complesso fu affidata a Michelangelo, che dà il proprio nome al grande Chiostro sito tra la Basilica e l'Aula X delle Terme, quest'ultima "recentemente restaurata e riallestita" aggiunge la guida, "per ospitare alcuni importanti monumenti funerari: la Tomba dei Platorini, la Tomba Dipinta e la Tomba degli Stucchi dalla Necropoli di Via Portuense".

Particolare dell'Aula X di forma rettangolare, coperta da tre imponenti volte a crociera

Senza dimenticare i tre musei facenti parte del complesso museale delle Terme e allestiti al primo e al secondo piano del Chiostro: il museo Epigrafico, quello Protostorico e il museo virtuale della Via Flaminia, in un viaggio tra i secoli che parte dall'XI secolo a.c.
Dal Latium Vetus a Michelangelo e ai Papi, passando per Diocleziano, in un intreccio affascinante e suggestivo di Imperatori e Pontefici, Paganesimo e Cristianesimo, stili architettonici e artistici. Identità e cultura ancora una volta insieme, in uno dei luoghi più magici della Città Eterna. Eredità eterna.

   
Particolare dell'Aula Decima, all'interno delle Terme di Diocleziano