martedì 16 dicembre 2025

IL CUORE DEL SORATTE, CUSTODE DI RICORDI DI GUERRA E MONITO PER L'OGGI


In un’epoca di tensioni geopolitiche crescenti, con i fantasmi di un passato non troppo remoto che tornano ad affacciarsi, le profondità del monte Soratte, una quarantina di chilometri a nord di Roma in un territorio di grande bellezza, custodiscono uno scrigno di conoscenza che si offre come monito silenzioso per il presente. Le gallerie che si inoltrano nelle viscere del gigante calcareo che si erge tra la valle del Tevere e le colline tufacee della Tuscia viterbese, testimoni di avvenimenti drammatici e cruciali, si offrono infatti oggi allo sguardo del visitatore in un percorso di memoria che unisce storia, ingegneria militare e riflessione profonda sul Novecento.

 

L'imponente altura nel territorio del delizioso e antico borgo di Sant'Oreste, cela uno dei complessi ipogei più vasti d'Europa: oltre quattro chilometri e mezzo di tunnel scavati nella roccia a partire dal 1937 per volere di Benito Mussolini. Inizialmente concepiti come rifugio antiaereo per le alte cariche del regime fascista, questi spazi sotterranei divennero, durante la Seconda Guerra Mondiale, il quartier generale del feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante delle forze tedesche in Italia. Qui, tra il 1943 e il 1944, si decisero le sorti della Penisola mentre gli Alleati, dopo averlo scoperto, provavano a distruggere il sito senza tuttavia mai riuscirci. Nel dopoguerra, durante la Guerra Fredda, il bunker fu potenziato come struttura antiatomica per ospitare i più importanti esponenti politici e istituzionali italiani in caso di conflitto nucleare, con porte blindate, sistemi di ventilazione e centrali autonome.

 

Un luogo che narra di fatti ma anche di miti, come spesso accade ai luoghi protagonisti di grandi accadimenti. La leggenda per eccellenza che caratterizza il monte Soratte è quella dell'oro della Banca d'Italia, trafugato durante il conflitto e poi parzialmente rinvenuto. Si narra infatti che la parte mancante di quell'immenso tesoro sia ancora celata in qualche angolo nei meandri profondi del bunker. Ma di questa e di tante altre appassionanti storie, nonché interessanti episodi storici avvolti per decenni nell'oblio o nel segreto militare, oggi è possibile avere contezza grazie all'impegno instancabile dell'Associazione Bunker Soratte, realtà volontaria fondata nel 2010. Oggi, guide appassionate ed esperte tra cui Lucrezia e Gino accompagnano il visitatore attraverso il "Percorso della Memoria", con due modalità distinte e complementari.

 

Scritte che rimandano all'epoca della seconda guerra mondiale
 

La visita standard, a piedi, permette di esplorare gli ambienti con allestimenti evocativi, ricostruzioni fedeli e testimonianze che narrano bombardamenti, resistenza e segreti sepolti. E quella se possibile ancor più suggestiva a bordo di un trenino elettrico d'epoca sull'antica ferrovia Decauville: un viaggio immersivo, arricchito da audioguida e visori di realtà virtuale in 3D, che trasporta il visitatore indietro nel tempo per rivivere eventi storici in ambienti originali ricostruiti digitalmente. Un'esperienza commovente e innovativa che rivela un patrimonio immenso, meritevole di essere conosciuto, preservato e trasmesso alle nuove generazioni, affinché la memoria non si dissolva nel tempo.

 

Scritte che rimandano all'epoca dell'occupazione nazista

 

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