Il grande organo Mascioni opus 1181, dotato di 4 tastiere e 47 registri, ampliato nel 2015-2016 e portato a 60 registri su cinque manuali e pedale. |
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Il Giubileo della bellezza e dell'arte si celebra a Roma da sempre ogni giorno, senza nulla togliere ai riti degli Anni Santi indetti dai Pontefici. Un immenso inno alla cultura e alla storia diffuso su tutto il territorio dell'Urbe e rappresentato fisicamente dai luoghi delle radici millenarie di Roma.
Particolare della cupola |
La chiesa di S. Antonio in Campo Marzio, anche conosciuta come Sant'Antonio dei Portoghesi, il tempio della comunità lusitana della Capitale a pochi passi dall'Ara Pacis, conserva il proprio accecante splendore per la gioia di coloro che, visitatori spinti dalla curiosità al di fuori dei classici itinerari del turismo di massa, desiderino addentrarsi lungo i sinuosi e affascinanti vicoli nel cuore della Città Eterna: scrigni inaspettati e lontani dal clamore, spesso, che celano tesori unici e sorprendenti.
Particolare dell'interno della chiesa tardobarocca |
È la storia di una piccola chiesolina dedicata a S.Antonio Abate e risalente al 1118, sotto il pontificato di Gelasio II, ottenuta dal Cardinale Antonio Martins De Chaves quando questi istituì in Campo Marzio un ospizio, nel 1440.
Il muniscolo edificio sacro ben presto risultò troppo umile e modesto per rappresentare la grande monarchia lusitana. Così, a partire dal 1638, i portoghesi di Roma ritennero doveroso ampliare la struttura per renderla consona alla potenza di uno dei più grandi Paesi d'Europa.
All'interno della struttura a croce latina a cui si accede dopo aver apprezzato la monumentale facciata barocca, la vista viene subito rapita dall'imponente organo a canne impiegato, oltreché per il regolare servizio liturgico, anche per rassegne organistiche di carattere internazionale. È meraviglioso perdersi tra i colori dei marmi preziosi e lo sfarzo delle sculture e delle colonne, ammirando le decorazioni dorate e i dipinti nelle sei cappelle e nell'abside.
La chiesa dei Portoghesi appare come una perla racchiusa nell'omonima stretta viuzza, guscio avvolgente e fascinoso, quasi a protezione dal frastuono della città e dalla superficialità, sovente manifestata, del villeggiante mordi e fuggi. Una tappa irrinunciabile per un percorso giubilare più approfondito e meditato. Per non lasciare Roma senza aver visto questo lembo meraviglioso d'eternità.
Particolare dell'interno della chiesa tardobarocca |
All'interno della struttura a croce latina a cui si accede dopo aver apprezzato la monumentale facciata barocca, la vista viene subito rapita dall'imponente organo a canne impiegato, oltreché per il regolare servizio liturgico, anche per rassegne organistiche di carattere internazionale. È meraviglioso perdersi tra i colori dei marmi preziosi e lo sfarzo delle sculture e delle colonne, ammirando le decorazioni dorate e i dipinti nelle sei cappelle e nell'abside.
Lo stemma del Regno del Portogallo sulla facciata della chiesa |
La chiesa dei Portoghesi appare come una perla racchiusa nell'omonima stretta viuzza, guscio avvolgente e fascinoso, quasi a protezione dal frastuono della città e dalla superficialità, sovente manifestata, del villeggiante mordi e fuggi. Una tappa irrinunciabile per un percorso giubilare più approfondito e meditato. Per non lasciare Roma senza aver visto questo lembo meraviglioso d'eternità.
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