Messa in sicurezza delle strutture e recupero. La piccola chiesa del Divino Amore di Via Salaria, Tra via di Villa Ada e via Archiano, è stata recintata lo scorso primo aprile per lavori che dureranno fino al 31 luglio prossimo e che potrebbero ridonare allo storico edificio, posto lungo l'antica via crucis che portava i pellegrini da Porta Salaria al monte Delle Gioie, lo splendore di un tempo. L'opera, una cappella votiva del XVIII secolo presso la quale veniva concessa l'indulgenza ai viandanti in cammino verso la basilica di San Silvestro, e da lungo tempo in stato di completo abbandono, rappresenta un importante tassello all'interno del mosaico storico dell'area, tanto che potrebbe nascondere al proprio interno, si dice, passaggi sconosciuti e inesplorati verso sottostanti, antichissime, gallerie.
La chiesetta, infatti, si inserisce in un contesto ricchissimo di storia, quello dell'antica via Salaria che, nel tratto compreso tra le attuali piazza Fiume e piazza di Priscilla, può vantare un patrimonio culturale invidiabile, anche se piuttosto trascurato: dal mausoleo di Lucilio Peto, chiuso al pubblico da tempo immemore e prima tappa dopo aver lasciato Porta Salaria in direzione del Mons Gaudiorum, alle catacombe di Trasone, situate all'altezza di via Yser e il cui unico ingresso è rappresentato da un tombino. Fino a quelle dei Giordani, egualmente antiche ma accessibili solo attraverso una minuscola porta metallica sempre chiusa all'inizio di Via Taro. Dopo la chiesetta del Divino Amore si passa accanto, inconsapevolmente a causa dell'assenza di segnali e vie d'accesso, alle catacombe si S.Ilaria, Ostriana e Via Anapo. Per giungere infine all'ingresso delle note Catacombe di S.Priscilla, tra le più importanti, estese e ricche di Roma e alla basilica di S.Silvestro, termine delle sacre processioni e primo accesso alle stesse catacombe.
Un viaggio a ritroso nel tempo e nella millenaria storia di Roma, le cui ricchezze culturali emergono ad ogni passo, anche in zone lontane dal centro storico. La speranza, quindi, è che il progetto di recupero della piccola cappella votiva sulla via per il Monte delle Gioie possa rappresentare un punto di partenza per giungere a una globale riscoperta e valorizzazione dell'area. Uno scrigno pieno di tesori storici da apprezzare e tutelare come meritano.
Una delle due lapidi poste sopra le grate della chiesa
"Stationes viae crucis ad crates visitantibus datur indulgentia ex rescr apost PII vII pm XIV kal mai CDDCCCXVII - A chiunque visiti le stazioni della via crucis dalle grate sia concessa l'indulgenza come previsto nel rescritto degli Apostoli di Papa Pio VII. 18 aprile 1817.
"Stationes viae crucis ad crates visitantibus datur indulgentia ex rescr apost PII vII pm XIV kal mai CDDCCCXVII - A chiunque visiti le stazioni della via crucis dalle grate sia concessa l'indulgenza come previsto nel rescritto degli Apostoli di Papa Pio VII. 18 aprile 1817.
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