lunedì 13 luglio 2015

PALESTRINA, IL SORRISO DELLA DEA FORTUNA

Santuario ellenistico della Fortuna Primigenia (II sec. a.C.).

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La campagna a sud est di Roma regala ancora, nonostante il cemento sparso a fiumi senza pietà né pudore per decenni, scorci e luoghi meravigliosi da visitare. Veri e propri presidi di bellezza assediati dall'oblio autodistruttivo della speculazione, tanto più importanti e meritevoli di essere difesi, quanto più ferocemente avanzino quei deserti interiori di cui scriveva Friedrich Nietzsche.

Piazza Regina Margherita e Area Sacra

Il centro storico di Palestrina è uno di questi tesori, con i suoi secoli di storia dall'archeologia alla musica, dalla Lega Latina al Papato e ai Colonna, fino al celebre Giovanni Pierluigi, sapiente musicista e ai fratelli Mann, che tra i sottili vicoli cittadini trovarono ospitalità e ispirazione.
Il monumentale Santuario della Dea Fortuna Primigenia, diamante scolpito nella collina su cui si posa il borgo, sulle cui vestigia fu edificato il palazzo Barberini e ora sede del Museo Archeologico Prenestino, è emblema del grandissimo valore culturale rappresentato da Palestrina. Ma non è l'unica perla.

Museo Archeologico Prenestino-Palazzo Barberini,
sommità del santuario ellenistico della Fortuna Primigenia  (II sec. a.C.).

Dalla cattedrale di S.Agapito Martire, edificata sulla preesistente basilica romana, fino al Museo Diocesano Prenestino di Arte Sacra, ricco di spunti e reperti d'ogni epoca. Fino al convento di S.Francesco e alle molte chiese di cui la cittadina è ricca.

Museo Archeologico Prenestino-Palazzo Barberini,
sommità del santuario ellenistico della Fortuna Primigenia (II sec. a.C.).

L'antica Paeneste merita d'essere vista, partendo da una delle sue storiche porte inerpicandosi lungo le scalinate che portano fino al museo archeologico di palazzo Barberini. E una volta lassù guardare la vallata punteggiata di edifici d'ogni sorta a perdita d'occhio, in ogni direzione, con poche oasi verdi qui e là. 
Accostarsi al bello non solo per elevarsi ma anche, banalmente, per riuscire a distinguerlo dal brutto e capire quindi ciò che stiamo perdendo. E forse iniziare a difenderlo.


Particolare del Santuario ellenistico della Fortuna Primigenia (II sec. a.C.)

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